L’assegnazione dell’ex Educandato all’Accademia era stata deliberata dal Consiglio comunale, su proposta del sindaco Abramo, contemporaneamente all’assegnazione del piano terra del San Giovanni all’Università “Magna Graecia”, nell’ambito della strategia mirata a riportare attività universitari e di alta formazione nel centro storico.

CATANZARO: Si stringono i tempi per il trasferimento dell’Accademia di Belle Arti nel complesso dell’ex Educandato, in pieno centro storico. Comune e ABA hanno definito il cronoprogramma che consentirà già a metà ottobre di presentare alla città lo storico edificio, un vero e proprio gioiello recuperato dall’Amministrazione comunale con un delicato e vasto intervento di riqualificazione. Parallelamente, sarà avviato – per gradi – il trasferimento delle attività dell’Accademia, operazione che dovrebbe concludersi tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo.

“Un tassello fondamentale – lo ha definito il sindaco Sergio Abramo – della strategia di rilancio del centro storico. L’avvio a novembre dei corsi di specializzazione e dei master universitari al San Giovanni e il ritorno dell’Accademia nel cuore della città vecchia sono segnali importanti e significativi”.

I dettagli dell’operazione sono stati definiti nel corso di una riunione, svoltasi a Palazzo De Nobili e presieduta dal primo cittadino, affiancato dagli assessori alla pubblica istruzione e alta formazione, Concetta Carrozza, e ai lavori pubblici Franco Longo, dai dirigenti ing. Gennaro Amato (lavori pubblici) e arch. Andrea Adelchi Ottaviano (patrimonio).

Erano presenti, per l’Accademia, il presidente Rocco Guglielmo, il direttore Anna Russo e il direttore vicario Vittorio Politano; l’ing. Massimo Procopio in rappresentanza dell’associazione temporanea di imprese “Procopio-Tekno Cisal”, che ha completato l’opera, e il direttore dei lavori ing. Fernando Gabellini.

L’assegnazione dell’ex Educandato all’Accademia era stata deliberata dal Consiglio comunale, su proposta del sindaco Abramo, contemporaneamente all’assegnazione del piano terra del San Giovanni all’Università “Magna Graecia”, nell’ambito della strategia mirata a riportare attività universitari e di alta formazione nel centro storico.

I lavori di riqualificazione hanno riguardato i circa 3mila metri quadrati dell’edificio, articolato in quattro corpi di fabbrica e undici diversi livelli ai quali si può accedere da cinque differenti ingressi. L’entrata principale è quella di via Gelso Bianco.

Gli interventi di ristrutturazione e restauro sono stati progettati dagli studi Angotti e Tomassi e sono stati eseguiti rispettando l’eclettismo artistico e architettonico del Palazzo Fiorentino-Scoppa, uno dei centri veri e propri del rione Carmine.