CATANZARO – LECCE  1-3

Marcatori: 4’ Lepore (LE), 14’ Torromino (LE), 45’ Cosenza (LE), 45’ st Lukanovic (CZ)

CATANZARO (4-3-3): Nordi; Zanini, Riggio, Sirri (28’ st Marchetti), Nicoletti (1’ st Maita);  Spighi, Benedetti, Onescu (1’ st Puntoriere); Falcone (28’ st Kanis), Anastasi  (40’ st Lukanovic), Letizia. A disposizione: Marcantognini, Cunzi, Marin, Gamberetti, Pellegrino, Imperiale. Allenatore: Erra

LECCE (4-3-1-2): Perucchini; Lepore,Cosenza, Drudi, Di Matteo; Armellino (43’ st Magelaitis), Arrigoni, Tsonev; Mancosu (14’ st Costa Ferreira); Caturano, Torromino (33’ st Pacilli). A disposizione: Chironi, Vicino, Riccardi, Valeri, Lezzi, Dubickas,  Gambardella, Dario. Allenatore: Liverani.

Arbitro: Cipriani di Empoli

Ammoniti: 10’ st Perucchini (LE) per perdita di tempo


CATANZARO: altro tonfo per le Aquile, tra le mura amiche, contro il Lecce del nuovo tecnico Fabio Liverani, subentrato in settimana a Maragliulo. Il Catanzaro perde per 3-1 contro una signora squadra che ha ambizioni di alta classifica, ma che non ha iniziato la stagione nel migliore dei modi. Le differenze tecniche sono state evidenti, come tanti sono stati i demeriti di un Catanzaro che non è entrato in partita. Si notano ancora le leggerezze di un reparto arretrato che servono sul piatto le reti al terribile tandem di attacco Torromino-Caturano e su cui Erra deve lavorare e anche parecchio. La squadra di casa è apparsa in realtà scollata in ogni reparto, con un centrocampo inesistente ed un attacco isolato e mai servito a dovere. Pubblico delle grandi occasioni al “Ceravolo”: presenti 6724 spettatori. Circa 300 i tifosi salentini.

Liverani schiera il suo Lecce con Mancosu a supporto delle due punte Caturano e Torromino e manda in campo dal primo minuto il bulgaro Tsonev. Erra ripropone il tridente con Anastasi supportato da Falcone e Letizia, lasciando Maita in panchina e schierando Zanini come terzino. La prima azione offensiva è del Catanzaro; assist di Letizia da sinistra e colpo di testa di Anastasi. Dopodiché i padroni di casa vengono schiacciati dal gioco del Lecce che si propone in avanti con Tsonev, che impensierisce Nordi con un destro poderoso da fuori area che il capitano giallorosso devia in corner. Dopo soli quattro minuti di gioco, il Lecce passa meritatamente in vantaggio: dai 35 metri Lepore lascia partire un bolide che coglie impreparata la difesa e Nordi. Il Catanzaro non reagisce e al 14’ subisce la seconda rete: scambio rapido Caturano-Torromino, con quest’ultimo che beffa Nordi con un preciso destro. Il Catanzaro va in tilt e si fa vedere in attacco solo con qualche calcio piazzato e qualche azione di Benedetti e Falcone che però non creano problemi alla retroguardia salentina. Verso la fine del primo tempo Sirri deve uscire a bordo campo per via di una botta rimediata in uno scontro di gioco e, con il Catanzaro temporaneamente in inferiorità numerica, il Lecce segna il 3-0 con Cosenza, che, di rapina, insacca Nordi per la terza volta dopo una respinta corta dell’estremo difensore su tiro del solito Torromino, autentica spina nel fianco per i padroni di casa. Le squadre entrano negli spogliatoi con il Catanzaro che esce tra i fischi di disapprovazione provenienti soprattutto dal settore Distinti.

Nel secondo tempo, Erra ridisegna la squadra con un 4-2-4, inserendo Maita e Puntoriere al posto di Nicoletti (amaro l’esordio per il terzino classe 1998) e Onescu. La partita cambia rispetto al primo tempo, in quanto Maita riesce a far ragionare di più un centrocampo inesistente e Puntoriere fornisce dinamismo ad un attacco altrettanto evanescente. Tuttavia, fatta eccezione per qualche occasione con Anastasi di testa e con qualche incursione di Puntoriere, il Catanzaro non dà particolari noie agli uomini di Liverani, che si difendono bene e giocano di rimessa, gestendo ovviamente il vantaggio, rendendosi pericolosi con un tiro di Caturano sul quale però Nordi è attento. Liverani schiera la sua squadra con un 4-4-2, sostituendo Mancosu con Costra Ferreira. Erra si gioca tutti i cambi a disposizione mandando in campo alla mezz'ora del secondo tempo Kanis al posto di un Falcone non in giornata, Marchetti al posto di Sirri, uscito dal terreno di gioco leggermente claudicante e sostituendo al 40’ un evanescente Anastasi con il giovane Lukanovic, il quale realizza, al 45’, il goal della bandiera per il Catanzaro. Triplice fischio e Lecce che esce tra gli applausi dei propri tifosi. Il Catanzaro ha, invece, ancora parecchio su cui lavorare.


Falvo Pasquale