L'onorevole accompagnato nella sua visita dal Vicesindaco di Catanzaro Ivan Cardamone e dal Capogruppo di Forza Italia Luigi Levato.

CATANZARO: “Abbiamo valorizzato le azioni ambientali di questa affascinante area della Sila, in cui si sta dimostrando, numeri alla mano, che lo sviluppo è possibile. Si può fare sviluppo, se la politica è intelligente, come ha dimostrato approvando la legge istitutiva della Riserva Valli Cupe, e se vi sono, nei territori, uomini e donne che, invece di aspettare la manna dal cielo, agiscono, con l’entusiasmo necessario e mettendo in campo anzitutto passione ed operosità”. Il consigliere regionale Mimmo Tallini, proponente la legge istitutiva della Riserva, è tornato a visitare altri siti attrattivi delle Valli Cupe, insieme a Ivan Cardamone e Luigi Levato, vicesindaco e capogruppo di Forza Italia della città di Catanzaro. “E per complimentarmi - ha detto - sia col direttore della Riserva che con l’Ente Gestore per l’ottimo lavoro che si facendo con serietà, rispetto del turista e sguardo lungo. Anche l’Assessorato regionale all’Ambiente - ha puntualizzato Tallini -, dopo alcune incomprensioni definitivamente chiarite, si sta prodigando per concretizzare le previsioni della legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e con cui, dopo 14 anni dalla legge sulle aree protette, la Regione ha dato un segnale importante in direzione della salvaguardia dell’ambiente. Se si mettono da parte i pregiudizi e quel fardello ingombrante di appartenenze senza merito che diventa persino deleterio, quando non è tenuto sotto stretto controllo, la Calabria ha ancora speranza di risalire la china”. Tallini ha definito il canyon delle Valli Cupe “un gioiello naturalistico che vale la pena di vedere, almeno una volta nella vita”. E ancora: “Dalla valorizzazione dei beni ambientali scaturisce, grazie alle tante migliaia di visitatori che qui affluiscono da ogni parte del mondo, ricchezza generale. Nel contempo, fatto importante per una regione sopraffatta dalla crisi economica e sociale, tutto ciò irrobustisce sia il senso di appartenenza dei cittadini ad una comunità che l’identità culturale di un territorio che sta assurgendo a modello originale di sviluppo sostenibile a cui guardano con interesse tantissime altre realtà che, pur dotate di ingenti risorse, non riescono, come invece succede con le Valli Cupe, a catturare la curiosità del turismo nazionale e internazionale. Dai giovani e da questa specifica esperienza naturalistica occorrerebbe prendere spunto per capire come la Regione possa dare impulso ai Parchi e alle Riserve della Calabria che rappresentano un’opportunità di sviluppo straordinaria purtroppo ancora non efficacemente utilizzata, visto che si parla spesso di contenitori vuoti o del tutto autoreferenziali”. “Bellissime e affascinanti”: così ha definito le due cascate visitate e il canyon delle Valli Cupe il vicesindaco e assessore alla Cultura di Catanzaro Ivan Cardamone. “Questa parte delle Presila - ha aggiunto - diventata fortemente attrattiva per il turismo di qualità che è in grado si smuovere, deve diventare un polo di sviluppo della provincia. L’area catanzarese e quella baricentrica della regione hanno, nella Riserva Valli Cupe che punta sulla valorizzazione dei beni ambientali ma anche culturali vista la fitta rete museale che si è saputo costruire, un nuovo protagonista che ci suggerisce di sviluppare le risorse del territorio con coraggio e intelligenza”. Per Luigi Levato: “La città di Catanzaro guarda con grande interesse alla Riserva e intende creare con essa collegamenti sempre più fitti e proficui”. Il sindaco di Sersale, Salvatore Torchia e il direttore della Riserva, Carmine Lupia, hanno annunciato presto “un’iniziativa pubblica per fare il punto sui risultati fin qui conseguiti. Quest’estate sono giunte persone da ogni parte del mondo, non solo dall’Europa, ma anche dalla Russia e dalla Cina, segno che le Valli Cupe sono diventate un brand di buone pratiche ambientali riconosciuto internazionalmente. Le venticinque guide, impegnate full immersion, per fortuna, conoscendo l’inglese, il francese e il tedesco, se la sono cavata egregiamente. Adesso, con il sostegno di tutti, l’obiettivo è dare alla Riserva un’organizzazione dinamica ed efficiente”.