Dobbiamo andare oltre. La ricorrenza deve diventare una occasione di valutazione e riflessione riflettiamo sui primi cinquant'anni di Lamezia. Sugli errori, sulle difficoltà, su quello di buono che ancora c'è, su quello che abbiamo distrutto, su quello che ancora possiamo costruire. E non piangiamoci più addosso, sui furti che abbiamo subito. Non ci aiuta. Sgombriamo la nostra mente dai risentimenti e dagli alibi. Facciamo una foto della Lamezia attuale e proiettiamola nel futuro. Cosa dobbiamo modificare , cosa deve restare del passato. Ci serve un nuova idea di Lamezia nel terzo millennio. Facciamo tesoro degli errori fatti, non ripetiamoli e valorizziamo quelle risorse che ancora ci sono. Ma non ripetiamo il solito ritornello della centralità, del mare, dei monti, delle terme, dell'area industriale, della cultura, del parco archeologico. Tutte queste cose ci sono, ma in che condizioni sono ridotte. Sono le componenti del pianto quotidiano. Non c'è un piano integrato e strategico che le comprenda e ne valorizzi le potenzialità. Dai primi cinquant'anni dovrà nascere una nuova idea di Lamezia costruita sul superamento di questo primo periodo. Non Festa ma Riflessione, Discussione, Programmazione per il futuro. Il Comitato attivi un programma di incontri e dibattiti con la città, nella città e tra i cittadini. Quello che non si fece allora facciamolo oggi. Chiamiamo la città tutta a discutere del passato, del presente e soprattutto del futuro . Se non lo farà il comitato lo facciano i cittadini autoconvocandosi. E NON PENSIAMO A NEMICI CHE VENGONO DA FUORI. LAMEZIA LI HA AL SUO INTERNO. COSI’ COME ALL’INTERNO HA LE FORZE PER ESSERE SALVATA. SIAMO TUTTI CONVOCATI, NESSUNO SI SENTA ESCLUSO..
Emilio Mastroianni