E' doveroso rispondere alle dichiarazioni che il signor
Pasquale Mancuso ha fatto nel comunicato stampa, ripreso da più fonti, dei
giorni scorsi.
Il nostro modo di essere ci imporrebbe il silenzio, ci consiglierebbe di
lasciar correre discorsi senza senso, dove non si tocca nessun argomento
specifico. Tuttavia non riusciamo a comprendere a quale titolo il Signor
Mancuso entra nel merito del dibattito che, negli ultimi giorni, ha tenuto
banco nella piccola comunità di Carlopoli.
Senza voler ripercorrere le tappe di ciò che ruota attorno ai ruderi
dell’imponente Abbazia di Corazzo, chiediamo - al già vicepresidente della
Comunità Montana e componente dell’assemblea nazionale Pd - con quale autorità
delegittima, in modo sconveniente e scorretto, l’azione e le scelte politiche
portate avanti dal gruppo Consiliare e dal movimento politico “Uniti per
Carlopoli e Castagna”. Ci preme ricordargli, qualora nella fretta di voler in
qualche modo riportarsi al centro del dibattito politico se lo fosse scordato,
che le comunità montane sono state soppresse qualche anno addietro e, quindi, il
titolo di “vicepresidente” non ha ragione di esistere, se non per un mero
autocompiacimento narcisistico e acritico.
Le critiche che Mancuso ha mosso, con sottile perfidia, nei nostri confronti
non trovano riscontro nel modo di operare del gruppo consiliare “Uniti per
Carlopoli e Castagna”.
Stia sereno, dunque, perché all’interno della comunità di Carlopoli non vi è
nessun «frutto di deteriori localismi negativi e di chiara scarsa conoscenza
degli atti amministrativi prodotti dal governo regionale», al contrario ci si
basa sulla sostanza e sulla concretezza. Ben venga il cospicuo finanziamento
promesso. Verificheremo in che modo verrà gestito dalla maggioranza, di
cui egli è il principale azionista.
Da come parla è facile dedurre che il Sig. Mancuso abbia dimenticato i suoi
trascorsi da consigliere comunale di opposizione del Comune di Cicala. Ci
dispiace molto che le sue battaglie ed il suo modo d’agire dell’epoca, oggi,
non siano più un modello da cui trarre ispirazione.
È probabile che da quando ha dismesso la sua gloriosa “Olivetti lettera 27”
anche il suo modo di guardare alla realtà dei fatti sia tramutato.
Egli Spera, con insolita lungimiranza, che «intorno alla ritrovata centralità
dell’Abbazia si sviluppi sempre di più quell’attenzione generalizzata e corale,
senza distinzioni di sorta», e se veramente le speranze corrispondessero ai
fatti, avrebbe di certo favorito il dialogo tra maggioranza e opposizione senza
creare dualismo alcuno; soprattutto quando l’opposizione ha dovuto lottare,
contro una maggioranza assente ed incapace, per far assegnare un’abitazione di
edilizia popolare ad un giovane Padre che in quel momento aveva necessità di un
tetto per dare sicurezze alla propria neonata famiglia. Con nostro immenso
rammarico il funzionario dell’Aterp Pasquale Mancuso non ha mostrato nessun
minimo interessamento alla vicenda. Ci piacerebbe spiegargli che la politica è
- prima delle poltrone e dei ruoli da occupare ed esibire - vicinanza ai
bisogni dei cittadini.
Mancuso probabilmente ignora che a Carlopoli l’unico progetto esecutivo
approvato dalla giunta, nel mese di febbraio 2014, sia quello che prevede il
recupero di un vecchio mulino nei pressi dell’abbazia «scrigno di inestimabile
valore». Ma dovrebbe essere, quanto meno, a conoscenza del fatto, visibile a
occhio nudo, che gli ultimi interventi di conservazione dei ruderi risalgono
alle amministrazioni precedenti, guidate da sindaci ed amministratori di gran
lunga più capaci e lungimiranti degli attuali.
Qualora il sig. Mancuso volesse smentirci, lo faccia "atti alla
mano", non citi soltanto le delibere che - per ragioni di trasparenza - si
trovano già pubblicate sul portale della Regione e non riportano, ancora in
questa fase preliminare, a giusta ragione, alcun importo assegnato al comune di
Carlopoli. La classifica dei comuni a cui egli fa riferimento per screditarci
si basa su dei criteri specifici (stato di conservazione, periodo storico,
fruibilità, servizi,...)frutto di un’analisi dettagliata e attenta.
La responsabilità di aver messo in discussione la bontà del progetto della
Regione Calabria, inserito in questi giorni al centro di una querelle che non
aveva motivo neanche di iniziare, non è certamente nostra. Tanto è vero che alcuni
componenti del movimento politico " Uniti per Carlopoli e Castagna”, sono
ancora - a torto o ragione - fermi sostenitori del governo e della maggioranza
che guida la Regione Calabria, e sono legati da relazioni istituzionali ben
salde, le quali non possono essere in alcun modo scalfite, a causa di dinamiche
che il sig. Mancuso dovrebbe ben intuire.
È per questo motivo che ai nostri occhi appare a dir poco ridicolo il
tentativo di produrre, a tutti i costi, scontri diplomatici.
Vorremmo ricordargli, infine, che i tre consiglieri comunali di opposizione
rappresentano da soli circa il 20% totale dell’elettorato complessivo, sono, di
conseguenza, legittimati ad esercitare il proprio ruolo. Se ne faccia una
ragione, sig. Mancuso.
Firmato
I componenti del movimento politico Uniti per Carlopoli e Castagna a supporto
delle attività dei consiglieri comunali Emanuela Talarico, Salvatore Aiello e
Carlo Sacco.