La richiesta
è avanzata dal presidente dell'associazione “Malati cronici” Giuseppe Gigliotti
che mette in risalto che “la sanità lametina è allo sbando totale, e non solo
per l'inattesa comparsa del Covid-19: nel corso di questi anni l'ospedale è
stato smantellato con la chiusura di reparti ambulatori e la perdita di
professionalità sia di medici che di ricercatori che di personale
infermieristico. Ora, con il coronavirus, emerge la drammaticità di questa
realtà, con una organizzazione, a dir poco dilettantistica, di individuazione
del paziente infetto che mette a serio rischio l'integrità sanitaria del
personale medico-infermieristico e di conseguenza di tutti, con la
insufficiente dotazione di quanto prevede il sistema Italia atto a prevenire
possibili contagi. Non si può più perdere altro tempo, occorre intervenire
prima che sia troppo tardi. La chiusura di Microbiologia costringe a fare
riferimento sempre a Catanzaro con lunghissimi tempi di attesa che esasperano i
pazienti."
A Gigliotti
fa sponda Felice Lentidoro, responsabile di Cittadinanzattiva-Tribunale diritti
del malato, che ribadisce con forza che “Prima di tutto, per far fronte alla
carenza di posti letto in Terapia intensiva, Subintensiva, Pneumologia e
Malattie infettive bisogna riaprire tutto quello che è stato chiuso in passato;
nella sfortuna abbiamo la fortuna di avere molti locali e strutture a
disposizione in tutta la regione e bisogna coordinare domanda e risposta,
coinvolgere singoli e imprese per la produzione in loco del materiale pensando
anche alla riconversione di aziende."