La pandemia che ha investito l’Europa STA mettendo alla prova la sua tenuta politica. In sostanza la pandemia sta collaudando questa unione di Stati, sicché quando sarà sconfitta certamente ci dovrà essere una rivisitazione del senso dello stare insieme, ammenoché l’unione non si sfasci prima.
Quando era interessata solo l’Italia dal virus, altri Stati hanno alzato il nasino all’insù, oggi con l’Italia c’è la Spagna e la Francia, che non è poco, ma la Germania continua a voler fare il capotreno, non capendo che il problema non è il corona virus ma la tenuta dell’Unione.
Voglio fare una provocazione: nel 1945 la Germania perse la guerra, a circa 70 anni di distanza se si dovesse riproporre la domanda la risposta sarebbe: la guerra è stata la Germania.
Vorrei che si riflettesse molto su questa considerazione perché ci spinge ad andare oltre le apparenze e chiedersi come questo si sia potuto verificare.
Qual è la strada giusta da percorrere, quale bisogna privilegiare: il rafforzamento dell’Europa.
Non dobbiamo dimenticare che abbiamo vissuto 70 di pace con l’esistenza dell’Unione, e questo ha un valore inestimabile, certamente questo non deve andare a discapito dei diritti e delle libertà dei vari Stati.
Oggi purtroppo il metro di misura della salute di uno Stato è il potere finanziario, la finanza nacque per aiutare l’economia, oggi l’economia è gestita totalmente dalla finanza, negli ultimi decenni sono state emanate una quantità enorme di leggi che hanno dato campo libero ed hanno eliminato tutti i chiavistelli che obbligavano a tenere divisi i due poteri.
I tedeschi hanno capito subito dopo la guerra che la vittoria, e quindi avere l’egemonia sull’Europa, non si otteneva con le armi ma con la finanza e sono stati bravi farlo e ci sono riusciti.
Oggi la Germania deve decidere se vuole stare in una Unione dove c’è pari dignità per tutti e pertanto la pandemia è un problema straordinario che va affrontato da tutti, oppure ritiene che ogni Stato membro si deve risolvere i suoi problemi da solo ed allora è bene che sia realmente da solo.

Pasquale Materazzo