In merito alla polemica su Facebook per le parole offensive
nei confronti dei bambini autistici, che ha avuto ampio risvolto mediatico, noi
avevamo deciso di non scrivere niente perché pensavamo che le risposte date
dalla nostra collaboratrice alle due signore potessero essere più che
sufficienti.
Quanto scritto dalle due signore era pesante ma noi,
abituati a convivere da decenni con la disabilità e con tutti i problemi
connessi che portano ad affrontare la vita con maggiore comprensione, riteniamo
che bisogna soltanto fare capire alle due mamme che le loro parole, diffuse con
la facilità che permette Facebook, hanno offeso tante persone.
Detto questo bisogna chiudere la polemica, perdonando chi ha
poca dimestichezza con la disabilità e comportarsi come suggerisce la nostra
collaboratrice nel post di Facebook che riportiamo integralmente.
"Due giorni
fa ho avuto una discussione con due persone su fb che è diventata di dominio
pubblico e la pessima figura fatta da queste due mamme ha avuto ampia risonanza
mediatica. I commenti aberranti e discriminanti verso i disabili hanno
mortificato molti genitori di bambini autistici ed hanno portato centinaia di
persone a lasciare commenti sul profilo della signora Crispino, alcuni
legittimi da parte di genitori feriti, altri un po' esagerati, carichi di odio,
da parte di soggetti estranei alla problematica. Io ho discusso con la signora
e la sua amica cercando di mantenere un certo garbo e soprattutto cercando di
tranquillizzare la signora dalla paura per il coronavirus, derivante da tutti i
pregiudizi dettati dalla sua acclarata ignoranza.
Ora mi
sembra che si stia un po' esagerando, proprio noi che siamo stati offesi dalle
sue parole non possiamo offendere e molestare continuamente la signora. Capisco
la rabbia, io sono stata la prima a perdere le staffe, ma non possiamo
permettere che l'odio diventi virale sui social! Io non volevo che si
sdoganasse la possibilità di offendere i bambini disabili e tantomeno vorrei
che si massacri una persona che ha sbagliato e che spero abbia imparato la
lezione, e credo che d'ora in poi ci penserà due volte prima di scrivere
qualcosa o di criticare qualcuno. Noi dobbiamo essere superiori, è vero ci
siamo sentiti offesi, forse avremmo preteso delle scuse che in fondo non
cancellano le umiliazioni che hanno subito molte famiglie e le lacrime che
hanno versato molte mamme in questi giorni, ma adesso basta! La signora e la
sua amica hanno sbagliato, le loro affermazioni sono ingiustificabili ed
inqualificabili, ma io ho deciso di ignorarle. La rabbia è un sentimento umano
e giustificato in questi casi, ma proprio noi che siamo più sensibili di queste
persone dovremmo insegnare loro qualcosa, primo fra tutti il rispetto per gli
altri. Queste mamme si sono messe alla gogna da sole, ma credo che nessuno di
noi, anche se ferito nel profondo dalle parole di queste donne, possa accettare
e giustificare gli insulti e le minacce. Spero che questa triste storia lasci
qualche insegnamento a tutti noi, soprattutto a queste due mamme, e spero che
magari capiranno che i bimbi disabili possono diventare grandi amici dei loro
figli, che stando a contatto con loro diventeranno persone migliori delle loro
madri.
Iniziamo noi a dare il buon esempio; io ho pianto per le
loro parole, ci sono rimasta male, ho reagito arrabbiandomi con loro, ho detto
qualche parolaccia, ma poi è finita lì, le ho mandate nel dimenticatoio ed ho
sperato che un giorno possano capirmi, ma non mi sono permessa di stare lì
notte e giorno a commentare i loro post, non mi sono abbassata alla loro
violenza verbale ed alla loro pochezza. Vi invito a fare lo stesso, lasciatele
stare, da sole capiranno... Spero."