Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Boris Giuliano, Cesare Terranova, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa, Pio La Torre, Carlo Alberto Dal-la Chiesa, Rocco Chinnici e, purtroppo tanti altri, hanno sacrificato la propria vi-ta per combattere la mafia, per rendere le nostre vite migliori, per legalizzare ter-ritori contaminati da criminalità, corruzione, paura e morte.
Per evitare il contagio in carcere, il governo Conte and Friends, appena approva-to il decreto Cura Italia, ha emanato una nota che prevede uno sconto della pena restante per i detenuti condannati per reati marginali e con una pena detentiva in-feriore ai 18 mesi da scontare presso il proprio domicilio.
La nota, però, non fa alcun riferimento alla situazione giudiziaria dei detenuti. Si limita ad elencare dieci condizioni tra cui l’avere un’età superiore ai 70 anni.
Nei giorni scorsi, sono stati concessi  gli arresti domiciliari ai capi mafia come Francesco Bonura (definito come il colonnello di Provenzano) e Vincenzino Ian-nazzo (considerato il Boss di Lamezia Terme). Si rischia così che capi mafia come Leoluca Bagarella, Nitto Santapaola, Raffaele Cutolo, Umberto Bellocco, tutti over 70, ritornino nelle proprie case.
Lo stato italiano rimette in circolo i capi di Camorra, Cosa Nostra e ‘Ndrangheta! VERGOGNA!!!
Un provvedimento del genere è una violenza per le famiglie vittime di mafia, per le forze dell’ordine, per i magistrati, per gli italiani! VERGOGNA!!!
E questo è lo stato che dovrebbe tutelare le vite dei cittadini? Rimettendo in liber-tà persone protagoniste di omicidi e che hanno sterminato famiglie, diffuso terro-re e morte? E’ un atto riprovevole, assurdo e criminale pari, se non peggiore, alle azioni compiute dai mafiosi stessi. VERGOGNA!!!
In tutto ciò è assordante il silenzio e la mancanza di presa di posizione da parte del Presidente della Repubblica, egli stesso vittima di mafia, che non proferisce verbo e dalla sua poltrona d’oro accetta silente i provvedimenti adottati da un governo mafioso. Un governo privo di senso civico e umanità nei confronti del popolo, schiavo della mafia, attento solo agli interessi propri e di quelli degli amici, totalmente incapace nel gestire l’emergenza in corso e la cosa pubblica.
Siamo in mano a criminali legalizzati, incompetenti patentati, basti pensare al presidente della commissione parlamentare sul fenomeno delle mafie, il senatore Morra,
personaggetto forte con i deboli che in più di un’occasione si è riempito la bocca con paroloni contro la mafia, oggi invece, si è dimostrato il suo primo alleato.
Italia del Meridione Giovani non ci sta e pretende l’immediata cancellazione di ta-le scempio, l’immediato reinserimento in regime di 41 bis per i mafiosi rimandati a casa e il carcere a vita per chi è condannato per associazione a delinquere. Noi siamo nauseati dalla mafia e pretendiamo l’inasprimento delle pene e la presenza costante e massiccia dell’esercito nei territori in cui la presenza mafiosa è più concentrata.
Al tempo stesso pretendiamo le immediate dimissioni e l’allontanamento in via definitiva dalla politica e da qualunque altro incarico istituzionale degli artefici di tale provvedimento. Chi oggi è al governo forse non è a conoscenza delle migliaia di persone che sono state vittime della mafia, è indifferente nei confronti delle fa-miglie che hanno perso i propri cari, disconosce chi ha dato la vita per fronteg-giare questo cancro.
I cittadini italiani e meridionali, in particolar modo, hanno ancora in mente gli anni di piombo, del terrore, dell’omertà, delle bombe, degli agguati, gli anni in cui chi possedeva un’attività tremava all’ingresso nei propri locali commerciali di sconosciuti, gli anni in cui i bambini dovevano restare chiusi in casa, gli anni in cui eroi hanno dato la loro vita per far sì che le generazioni future potessero vive-re in serenità.
Non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo permettere che il sacrificio di questi eroi svanisca nel nulla.



Luigi Camillo Lupo
Segretario Regionale IDM GIOVANI