"L'emergenza sanitaria che stiamo vivendo per la
pandemia da COVID 19 ha evidenziato la fragilità di tutto il mondo nel
contrastare un virus per il quale attualmente non è disponibile un vaccino né
una terapia specifica, per cui siamo costretti ad adottare le misure di
contenimento sociale che stanno penalizzando lo stile di vita di tutti i
cittadini.
Esistono, invece, tante malattie infettive per le quali sono
disponibili vaccini che devono essere eseguiti a partire dal secondo mese
compiuto di vita, secondo il calendario indicato dal Piano Nazionale Vaccini, e
che l'Azienda Sanitaria di Catanzaro ha interrotto con l'inizio dell'emergenza
Coronavirus e non ha ancora riattivato.
Oggi non sono garantite né la prima dose di vaccini né i
richiami successivi, a qualunque età , con evidente rischio di focolai epidemici
di malattie gravi come difterite, pertosse, meningite, morbillo, ecc.
Il 14 aprile è stata pubblicata, sul sito dell'ASP di
Catanzaro, la procedura per l'accesso alle vaccinazioni, nella quale è previsto
che sia l'ASP a contattare i vaccinandi, fissando data e ora di appuntamento da
rispettare tassativamente, con accessi ogni 20' e sono indicati orari di
sportelli telefonici attivi solo per pochi minuti al giorno (dalle 8.30 alle
9.00 e dalle 12.00 alle 13.00).
Appena qualche giorno fa è stato assicurato che in data
odierna sarebbe ripresa l'attività vaccinale, sospesa nonostante indicazioni
contrarie del mondo scientifico e dei pediatri che hanno dichiarato a più
riprese che il percorso vaccinale del bambino deve essere rispettato, a maggior
ragione in questo periodo, per evitare di creare sacche di soggetti
suscettibili, oltre che per evitare il fenomeno di rimbalzo lavorativo inerente
al successivo recupero delle sedute vaccinali.
Oggi si è appreso, invece, che non è ancora possibile
vaccinarsi, perché si sarebbe in attesa del risultato del tampone eseguito
lunedì dal personale sanitario del Servizio Vaccinale.
La scelta iniziale di sospendere poteva essere in astratto
giustificata dalla previsione di un numero di contagi e casi di coronavirus
uguale a quello delle regioni del Nord Italia; la decisione di non riprendere a
vaccinare, nonostante il numero davvero rassicurante di casi e di contagi nella
nostra realtà , oggi è però divenuta incomprensibile.
In tale situazione, si chiede che si proceda al più presto
alla ripresa dell'attività vaccinale venendo incontro con celerità alle tante
esigenze sicuramente accumulatesi nel periodo di prolungata sospensione del
servizio".