Cosenza
- Polizia, Guardia di Finanza e polizia locale hanno eseguito stamane un
decreto di sequestro della centralissima Piazza Bilotti a Cosenza, con il
sottostante parcheggio. La piazza è al centro di due diverse inchieste
coordinate dalla magistratura catanzarese. L'area pubblica e il parcheggio
sotterraneo, infatti, sono state al centro di una indagine della Dda di
Catanzaro che ha riguardato alcuni importanti appalti di opere pubbliche nel
territorio della provincia di Cosenza come pure l'impianto sciistico di
risalita di Lorica, nella Sila cosentina, e l'aviosuperficie di Scalea.
L'inchiesta ha riguardato lavori che avrebbero visto coinvolti elementi della
criminalità organizzata, tecnici, imprenditori, amministratori e
politici. Le forze dell'ordine hanno transennato la zona, ristrutturata di
recente, e fatto spostare le auto che si trovavano posteggiate nell'area
sottostante. Il provvedimento è stato disposto su richiesta della
Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola
Gratteri. Al momento non si conoscono altri dettagli in merito alla motivazione
e a eventuali indagati. Sul posto anche gli uomini della polizia municipale di
Cosenza.
Notificate
13 informazioni garanzia
I finanzieri
del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Cosenza hanno notificato 13
informazioni di garanzia, Mario Occhiuto, Antonino Alvaro, Raffaella
Angotti, Giorgio Ottavio Barbieri, Francesco Converso, Gianluca Guarnaccia,
Francesco Stellato, Francesco Tucci, Pasquale Torchia, Carlo Vernetti, Raffaele
Antonio Ferraro, Carlo Pecoraro, Paola Tucci, nell'ambito
dell'operazione, coordinata dalla Dda di Catanzaro, che ha portato stamane
alsequestro di Piazza Bilotti, a Cosenza, e del parcheggio interrato
sottostante. L'ipotesi di reato contestata a vario titolo è falso relativo agli
atti della procedura di collaudo dei lavori di intervento di riqualificazione e
rifunzionalizzazione ricreativo-culturale dell'opera. Il provvedimento di
sequestro è stato emesso dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della
Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo di regione, con il sostituto
procuratore, Veronica Calcagno, e il coordinamento del procuratore aggiunto,
Vincenzo Capomolla, e del Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri.
Il sequestro,
spiegano gli inquirenti, si è reso necessario al fine di scongiurare che, dal
perdurante utilizzo della stessa, per manifestazioni pubbliche, potesse
derivare pericolo per la pubblica incolumità . L’operazione è stata denominata
denominata “Piazza Sicura” ed è stata eseguita nell’ambito delle indagini
connesse alla gestione dell’appalto per la “riqualificazione e
rifunzionalizzazione ricreativo-culturale di Piazza “Carlo Bilotti” e
realizzazione di un parcheggio interrato” del valore di 15.755.000 euro (di cui
11.993.778,35 di finanziamento pubblico e 3.761.221,65 a carico del privato
imprenditore). Nell'ambito dell'inchiesta principale sono indagati
amministratori pubblici, imprenditori, professionisti e pubblici dirigenti, a
vario titolo, per falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico
ufficiale in atti pubblici, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio,
turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, mancanza del
certificato di collaudo, e con la previsione, per uno degli indagati,
dell’aggravante di avere commesso il fatto per agevolare le attività della
cosca Muto” di Cetraro (Cs).In particolare, le indagini, svolte mediante
attività tecniche d’intercettazione e minuziosa attività di riscontro
documentale, avrebbero permesso di delineare le ipotesi di reati di falso
finalizzati ai finanziamenti per lavori complementari e per il rilascio del
certificato di collaudo, di rivelazione di segreto, posta in essere da un
pubblico dipendente in relazione ad attività ispettive che dovevano essere
avviate sul cantiere, e affidamento e frammentazione di incarichi sotto soglia,
in modo da aggirare gli obblighi posti dalla normativa vigente in materia di
appalti.
Inaugurata
senza certificato collaudo
La cerimonia
pubblica di inaugurazione di piazza Bilotti di Cosenza, avvenuta il 17 dicembre
2016 alla presenza di migliaia di persone, sarebbe stata svolta in mancanza del
certificato di collaudo, condizione imprescindibile all’apertura al pubblico
della fruibilità della medesima opera pubblica. Il collaudo dell’opera,
sequestrata stamane dalla Guardia di Finanza alla presenza di Polizia e polizia
locale, formalmente eseguito in data successiva all'evento inaugurale - il 30
dicembre 2016 - secondo la ricostruzione investigativa risulta effettuato sulla
scorta di un certificato ritenuto ideologicamente falso, nel quale è stata
attestata la corretta esecuzione delle opere a fronte di fessure e crateri
riscontrate sulle travi portanti della piazza, non ancora effettivamente
riparate a quella data. Questo sarebbe avvenuto a causa della necessità di
corrispondere alle pressanti richieste dell’amministrazione comunale di
Cosenza, legate anche alla volontà di non spostare in un altro luogo il
concerto di fine anno 2016, evento effettivamente svoltosi. Dalla indagini
risulterebbe, inoltre, il deposito, nei competenti uffici della Regione
Calabria e del Comune di Cosenza, di documentazione attestante prove tecniche
su strutture e materiali, nella realtà non ancora effettuate.
Indagato
il sindaco Mario Occhiuto
C'è il
sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, di Forza Italia, fra le 13 persone indagate
nell'ambito dell'inchiesta della Guardia di Finanza che stamane ha portato al
sequestro di Piazza Bilotti. A carico del primo cittadino si ipotizza, fra
l'altro, il reato di falso ideologico. Occhiuto, esponente di spicco del
movimento forzista, è stato in corsa come possibile candidato presidente alle
ultime elezioni regionali. Proprio a causa del suo coinvolgimento in vicende
giudiziarie, il centrodestra gli preferì l'attuale governatrice, Jole Santelli,
sua vice e parlamentare forzista.
Piazza
Bilotti al centro attività inquirenti da 2015
Piazza
Bilotti, a Cosenza, è stata al centro di diverse inchieste. Già nel 2015 l'ex
vicesindaco Katya Gentile aveva denunciato abusi negli appalti e sulle
anticipazioni di cassa, ma poi l'inchiesta, che vedeva indagato il sindaco
Mario Occhiuto, fu archiviata dal Tribunale di Cosenza. La Procura indagò in
particolare sui contratti di subappalto che erano stati concessi dal Comune di
Cosenza. Fu poi aperta un'inchiesta a seguito della realizzazione di un
soppalco per consentire la costruzione di un ristorante Mc Donalds nella stessa
struttura di Piazza Bilotti, nell'area inizialmente destinata ad ospitare solo
il Museo Multimediale. E' stata infine la Dda di Catanzaro, con l'operazione
"Lande desolate", eseguita nel dicembre del 2018, a porre ancora
l'attenzione sui lavori di riqualificazione dell'area. In quel caso c'erano
anche altri indagati eccellenti, come il presidente della Regione Calabria,
Mario Oliverio, accusato di abuso d'ufficio, e l'ex vicepresidente della Giunta
regionale, Nicola Adamo. L'inchiesta riguardava pure i lavori di ammodernamento
dell’aviosuperficie di Scalea, sul tirreno cosentino, e degli impianti sciistici
di Lorica, in Sila. Per Oliverio fu anche disposto l'obbligo di dimora a San
Giovanni in Fiore, suo luogo di residenza. Nell'inchiesta si ipotizzano i
reati di falso, corruzione e frode in pubbliche forniture. Coinvolte in tutto
16 persone, di cui 7 finirono in manette. In carcere finì l'imprenditore romano
Giorgio Barbieri, che era già stato arrestato l'anno prima e che sarebbe stato
vicino alla cosca di 'ndrangheta dei Muto di Cetraro (cs). Barbieri, a sua
volta, avrebbe fatto pressioni su numerosi funzionari della Regione per
ottenere ingenti finanziamenti pubblici.