Non è mai troppo tardi per imparare! E' quanto verrebbe da consigliare, leggendo le sue più recenti affermazioni, al commissario straordinario, preposto alle aziende ospedaliere di Catanzaro nonché ad interim all'Asp di Cosenza in relazione alla vis regolativa delle ordinanze emesse dalla presidente Santelli in materia di lotta al coronavirus. Meglio, di istituzione dei Centri Covid presso gli hub regionali di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Il Nostro si è addentrato in valutazioni degne da «costituzionalista» sull'operato normativo regionale. Lo ha fatto sostenendo che «In materia sanitaria vi è una posizione molto ambigua da parte dei provvedimenti del governo centrale, poiché nella gerarchia delle fonti i Dpcm sono inferiori alle leggi (fonte questa rivista)». Di conseguenza, «Il Decreto Calabria ha commissariato la sanità e, dunque, sulla materia la competenza, dal mio (suo, fortunatamente) punto di vista, è in mano al commissario Saverio Cotticelli».
Non è il momento di fare teatro. Un bell'esempio di grammelot giuridico, quello cui ha fatto ricorso Zuccatelli. Quella modalità recitativa, nella quale eccelleva il grande Dario Fo ma anche Gigi Proietti, che mette insieme suoni e parole che nell'insieme sono privi di significato. Mai lette tante sciocchezze l'una dietro altra proferite da un rappresentante dello Stato. Non tanto per l'obiettivo cui lo stesso voglia pervenire - per altri versi legittimamente conseguibile -  ma per il vocabolario usato e la mancata conoscenza dimostrata dal medesimo della Costituzione, delle sue leggi attuative e, persino, di quella a fronte della quale (ahinoi!) il Nostro e i suoi omologhi hanno trovato ospitalità e fortuna in Calabria. Una ospitalità immeritata, basti pensare alla inattività garantita nella c.d. integrazione delle due Ao di Catanzaro e la mancata attività manageriale resa in questi giorni all'Asp di Cosenza, ove il Nostro apre inchieste interne piuttosto che fare la conta sulle sue inadempienze.
Due prove di sé che francamente rendono difficile immaginare perché la Calabria, che di guai propri ne ha già tanti, anzi tantissimi, debba diventare vittima sacrificale di scelte governative destinate a farla soffrire oltre misura.
 E' accaduto con il primo incarico di procedere alla integrazione delle due aziende ospedaliere catanzaresi di cui una universitaria con un cachet inusuale per entità. In relazione a ciò non ha fatto nulla, ma proprio nulla, salvo godere di ciò che i nostri operatori sanitari sono soliti fare da anni tra mille sacrifici, affrontando il coronavirus oggi senza dispositivi difensivi
Sta accadendo di peggio con l'ulteriore incarico ad interim di gestore dell'Asp di Cosenza ove sta fornendo prova di quanto la Calabria - assegnata al suo attuale inutile commissario ad acta che è riuscito persino a superare per inefficienza i suoi omologhi precedenti - sia ritenuta dai Governi un vuoto a perdere al lordo del suo naturale contenuto: i calabresi. 750 mila cittadini lasciati da soli, in assoluto abbandono assistenziale. Non solo. Con un management inadeguato che sta dimostrando una attitudine quasi omicidiaria. Basta vedere cosa sta succedendo con la Rsa di Torano Castello ove sempre il Nostro, anziché prendere il toro per la testa e chiedere scusa alla collettività per il suo totale disimpegno in tempo di Covid-19, preannuncia aperture di inchieste interne in presenza di responsabilità proprie. Rendendosi così coprotagonista di una vicenda horror e scaricando le responsabilità su altri dal medesimo identificati, salvo poi rettificare quanto affermato appena un attimo prima.
Ma dico io, ma quando la mia Calabria riuscirà ad avere quel minimo che le spetta? Oppure deve essere utilizzata per trovare domicilio lavorativo a chi ha i santi in paradiso, nonostante quasi ottantenni?


Orlandino Greco
Italia del Meridione