Si è tenuto venerdì mattina a Lamezia Terme, nella sede di UnionCamere, un incontro tra Casartigiani e una delegazione di impiantisti calabresi provenienti da tutta la regione.
Si tratta di imprenditori e di lavoratori impegnati nel settore delle feste religiose e degli eventi, dei fuochi pirotecnici e delle luminarie. Una categoria che non lavora da febbraio a causa delle norme anti Coronavirus volte ad evitare assembramenti e che è rimasta senza riscontri dalle istituzioni. Perso quello che per loro era il periodo più redditizio dell’anno, chiedono ora sostegni, ma soprattutto di potere tornare a lavorare.
“Queste aziende rappresentano la gioia del territorio, il turismo, le tradizioni, la cultura. Ora attendono risposte certe sul loro futuro. Molti di loro hanno avuto il sostegno dell’Ente Bilaterale Artigianato e hanno avuto accesso alla cassa integrazione, ma rimane il problema della prospettiva del mantenimento dell’azienda. Non si può rimanere fermi un anno. Ecco perché mi prendo l’impegno di sollecitare la Regione Calabria e in particolare l’assessore all’Artigianato Spirlì affinché venga emanata un’ordinanza regionale che permetta a questa tipologia di attività di ripartire da metà giugno in sicurezza.
Non possono essere sufficienti i due mila euro messi a disposizione dal governo centrale né quelli di “Riparti Calabria” perché il loro stato di fermo è superiore a quello di tutte le altre categorie, ma c’è bisogno  di sostegni a fondo perduto nonché finanziamenti a tasso zero ben più corposi”.