Cia-Agricoltori Italiani
della Calabria e Turismo Verde, l’Associazione degli operatori agrituristici di
Cia-Agricoltori Italiani, sapendo di trovare le sensibilità giuste, lanciano un
appello al Governo regionale, per tutelare uno dei comparti che coniugano
agricoltura e turismo – che in Calabria conta diverse migliaia di posti letto –
e che risulta tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus.
Nel 2020 il settore - compresa
l’attività delle fattorie didattiche – secondo l’ISMEA, subirà perdite di
fatturato di almeno l’80 per cento rispetto alla media degli ultimi tre anni.
Al fine di fronteggiare tale devastante scenario sono indispensabili e urgenti
- a nostro avviso – predisporre misure ad hoc.
La Cia, nei giorni
scorsi, ha già avanzato al Ministro Bellanova una serie di proposte: da un’equa
indennità per i danni diretti subiti, alla sospensione per un anno dei
principali versamenti contributivi e previdenziali, delle rate sui mutui e sui
prestiti oltre ad incentivi specifici per rilanciare il turismo attraverso
l’adozione di coupon/buoni/voucher per i turisti italiani e stranieri, ecc…
Analoghe misure di
intervento e di accompagnamento si rendono necessarie da parte della giunta
regionale per favorire la Fase 2 degli oltre 600 agriturismi calabresi, tra cui
suggeriamo:
- costituzione di un
Fondo regionale per il risarcimento dei danni diretti aziendali (contributo a
fondo perduto) assumendo la variazione di fatturato, tra il 2020 e al triennio
2017-2019, quale variabile per accertare le reali perdite reddituali;
- emanazione da parte dei
GAL di bandi riservati alle aziende agrituristiche per l’acquisto di
attrezzatura per esterno (tavoli, gazebo, sedie, distanziatori, ecc...)
portando il fondo perduto almeno al 70% (per i territori non coperti dai GAL
intervenire direttamente con i fondi PSR del dipartimento);
- Rilascio di
coupon/voucher per le famiglie calabresi per trascorrere brevi periodi di
soggiorno negli agriturismi calabresi;
- Finanziamenti alla
scuole per organizzare, in sicurezza, percorsi esperenziali con i ragazzi nelle
fattorie didattiche calabresi;
- Sensibilizzazione dei
comuni per la cancellazione della Tari (tassa sui rifiuti) per utenze non
domestiche e della tassa di soggiorno;
- Cancellazione da parte
della Regione della tassa concessione regionale applicata agli agriturismi;
- Istituzione di una
Unità di Crisi sul turismo inteso complessivamente, a cui invitare anche il
settore agrituristico per definire regole univoche e chiare per riaprire e
lavorare in sicurezza e per poter riaccogliere gli ospiti anch’essi in piena
sicurezza.
Aiutare - conclude la
nota Cia - il settore agrituristico calabrese significa promuovere “il bello
che abbiamo”; il turismo esperenziale nelle fattorie aperte, il consumo di
prodotti tipici e la valorizzazione della dieta mediterranea, la promozione del
paesaggio e dell’ambiente, dei percorsi naturalistici, ecc… per comunicare
l’immagine di una Calabria attrattiva e sicura.