CATANZARO – 6 MAGGIO 2020. “Una boccata d’aria aperta,
dopo l’allentamento delle misure di sicurezza varate dal Governo per il
contenimento della diffusione del Coronavirus, ha il sapore della speranza.
Mettendo piede fuori casa dopo due mesi, siamo tutti alla ricerca di un
contatto umano nello sguardo che si svincola dalle mascherine. Ma il sollievo
dura poco, se si pensa alle insormontabili difficoltà economiche che gli
imprenditori, i professionisti, il cosiddetto popolo delle partite iva, e
soprattutto le famiglie che vivono di lavoro precario, o che il lavoro lo
cercano, dovranno affrontare. La Fase 2 non è un “liberi tutti”. E guardando
alle criticità che ci troviamo ad affrontare in ogni settore della vita
economica e sociale, soprattutto in Calabria, ci sarebbe comunque ben poco da
brindare anche qualora fossimo usciti in maniera certa e certificata dalla
pandemia”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Partito
democratico, Libero Notarangelo, che interviene in merito alla notizia
diffusa anche dai giornali nazionali, di una iniziativa pubblica alla quale ha
partecipato il sindaco Abramo trasformata in un mini party con tanto di
prosecco, torta e assembramenti.
“Trasformare una bella iniziativa per la conclusione di una
gara di generosità e di sostegno a medici e infermieri, in un quartiere storico
del Capoluogo che, come molte altre zone della città, si è ritrovato unito e
solidale, in una festa per la fine del lockdown ha avuto come felice
conseguenza quella di mettere sulla graticola della stampa nazionale la serietà
istituzionale del Comune Capoluogo di Regione – afferma Notarangelo -. Quale
credibilità possiamo invocare davanti ai cittadini che hanno sopportato con
pazienza e disciplina autocertificazioni e limitazioni quando le misure vengono
imposte da un’Amministrazione che predica bene – prima di tutto il rispetto del
distanziamento sociale di un metro e il divieto di assembramento – e razzola
malissimo, stringendosi nel fazzoletto di un giardino con cittadini e vigili urbani
al posto di congiunti e affini, scambiandosi fette di torta e prosecco. Con
quale autorevolezza gli agenti della Polizia municipale interverranno per
strada a chiedere il rispetto del distanziamento? C’era davvero bisogno di
trasmettere questa immagine di sciatteria istituzionale? Perché – conclude
Notarangelo - il sindaco non concentra la carica sociale che lo
contraddistingue per relazionarsi con la presidente della Regione Calabria? Con
la Santelli, che trova nelle ordinanze notturne e nello scontro con il Governo
nazionale una valida alternativa alle misure di sostegno concreto all’economia
in ginocchio, il sindaco dovrebbe fare due chiacchiere, portando il prosecco:
la gente muore di fame, tutti gli esercenti, gli artigiani, le piccole aziende rischiano
di non alzare più le saracinesche se non iniziamo a immettere liquidità nelle
loro tasche. Cosa vogliamo fare, ballare una tarantella?”.