Nemmeno gli esperti sanitari sono riusciti a parlare un linguaggio di coerenza. Risultato una economia messa in totale ginocchio e moria di posti di lavoro e di aziende, di esercizi commerciali e professionali con i cittadini disorientati e lasciati nella fame.
Dopo due mesi e mezzo di forzata clausura assistiamo ad un sequela di annunci e contro annunci. Come se non bastasse ci propugnano una sarabanda di esegesi giuridiche sui congiunti.
Si va ad uno scontro senza precedenti tra governo e regioni e tra queste e i sindaci. Così non può continuare: sono necessarie scelte precise e coraggiose non banali consigli da psicologo. Non possono essere ritenute serie le esternazioni di Azzolina sul calendario scolastico. Parlano tanto e non concludono nulla.
Il mondo del commercio e delle partite iva, e nemmeno tutti, hanno ricevuto non più di una elemosina. C’è necessità di aiuti concreti ed immediati alle attività e alle famiglie. Aiuti a fondo perduto e senza costringere la gente a pietose richieste. La cassa integrazione in deroga taglia ancora oggi fuori oltre tre milioni di dipendenti. Gli aiuti devono funzionare a regime.
C’è bisogno di un governo che governi e di una regione che non gioca a rimpiattino con il governo. C’è urgenza di gente capace e responsabile e non di posatori di pannicelli caldi. Basta con le farse nella sanità e la demente caparbietà di chi intende penalizzare alcuni territori a dispetto di altri.
Come leggere diversamente la pervicacia nel penalizzare l’ospedale di Lamezia Terme nel rifiutarsi, nonostante il covid-19 di aprire malattie infettive, microbiologia, virologia e raddoppiare per come indica il governo i posti in pneumologia d aumentare il 50% quelli in rianimazione?
Come poi giustificare, senza che nessuno paghi, l’esistenza di tre macchinari presso il nosocomio lametino che avrebbero permesso di fare i tamponi direttamente a Lamezia Terme? E nel mentre leggiamo che la regione Calabria manda gli stessi in Campania. Ma di chi siamo governati?
Giuseppe Gigliotti