In queste ore si sta ponendo il problema dei tamponi “facoltativi” eseguiti su chi sta rientrando dal Nord e sulla possibilità di interrompere la quarantena se i test danno esito negativo, due questioni che lasciano aperte delle crepe evidenti nell’iter previsto dalla Regione.
Lo scorso 25 aprile in qualità di presidente del gruppo consiliare di “Io resto in Calabria” ho depositato una mozione che prevedeva tutti i passaggi utili a consentire i rientri nella totale sicurezza, ma il centrodestra ha deciso di fare a modo suo subendo il rientro invece di gestirlo. I
l risultato è che anche il ritorno a casa dei cittadini calabresi bloccati al Nord, che la Regione doveva preparare da tempo, diventa solo un ulteriore pretesto per scaricare le responsabilità su altri. Intanto le decisioni avventate prese dalla sera alla mattina dalla presidente Santelli hanno avuto il solo risultato di generare caos e approssimazione».
«Lascia stupiti che non ci sia un confronto con le parti sociali per programmare la fase 2 e per far sì che la ripartenza avvenga innanzitutto in condizioni di sicurezza per i lavoratori.
Così com’è incomprensibile che non si dia ascolto ai rappresentanti dei settori più colpiti dalla crisi, come quello del turismo, per pianificare strategie di sostegno ed evitare colpi mortali a un’economia già fragilissima.
Anche per queste ragioni abbiamo chiesto la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio regionale. La Calabria è in ginocchio e mentre altre Regioni adottano misure economiche straordinarie qui si perde tempo in polemiche e conflitti istituzionali”.