Lamezia Terme - Dal Meetup Lamezia 5 Stelle ricordano “il leitmotiv della nostra campagna per le passate elezioni amministrative: Lamezia Terme ha bisogno di una visione di futuro e di un ampio progetto politico che le permetta di tornare alla normalità. Una normalità che le è stata negata per decenni e che, oggi più che mai, è il requisito di base e vitale per permettere la ripresa economica, sociale e culturale della nostra città”. In questa “Fase 2”, affermano in una nota “ci sarebbe bisogno dunque di uno sforzo davvero poderoso e articolato in due momenti: portare Lamezia Terme a condizioni tali da potersi comparare con le altre grandi città della nostra regione (al cui confronto essa sfigura notevolmente) e inoltre mettere in campo provvedimenti coraggiosi ed inediti che possano aiutare i cittadini nella ripresa post-emergenza Covid19”.
“Purtroppo - osservano -  ci troviamo a concludere che probabilmente la vita della nostra città verrà seppellita dalla montagna di inadeguatezze dell’amministrazione comunale e dell’apparato amministrativo. Siamo infatti in attesa dei provvedimenti che il sindaco intende intraprendere in seguito all’emergenza, mentre in altre città anche vicine alla nostra le risposte (più o meno adeguate) alle nuove esigenze lavorative, sociali e di mobilità non si sono fatte attendere. Abbiamo l’impressione che l’amministrazione comunale sia in difficoltà nell’immaginare una Lamezia post- Covid19 e per questo non riesca a produrre proposte ed interventi efficaci per conciliare la ripresa con le esigenze di sicurezza sanitaria. Non è un caso infatti che la maggior parte delle idee e proposte per la “Fase 2” vengano presentate ai nostri amministratori da parte delle associazioni e dalla società civile, mentre normalmente dovrebbe essere l’esatto contrario.
Come Meetup Lamezia 5 Stelle, informano, “intendiamo contribuire alla riflessione su come gestire al meglio la “Fase 2” dell’emergenza ponendo al sindaco Mascaro le domande su cui molti cittadini si interrogano e vorrebbero interrogarlo:  L’ultima comunicazione della Multiservizi in merito al TPL risale a più di un mese fa: a differenza di altre città in cui sono diminuite le corse ma non le linee, il servizio autobus è stato drasticamente ridotto, riducendo il numero di corse e di linee e di fatto tagliando fuori tutti i quartieri periferici di Lamezia Terme dai percorsi attivi. Fino a quando permarrà questo disservizio? C’è l’intenzione di riattivare tutte le linee che servono i quartieri periferici o è questa la pietra tombale che suggellerà la fine del TPL a Lamezia Terme? E che cosa succederà al servizio scuolabus quando saranno riaperte le scuole agli alunni? Inoltre, cosa si vuole fare per adeguare il terminal di via C. Colombo (ma anche le fermate di p.za Fiorentino e della Stazione Centrale) alle nuove misure di sicurezza e distanziamento sociale? Infine: si sta lavorando a soluzioni per consentire l’acquisto dei biglietti in formato elettronico (online, tramite app o con l’installazione di distributori automatici)?”.
E, aggiungono “In questa “Fase 2” la parola d’ordine è distanziamento sociale e, per quanto riguarda la mobilità urbana, sono molti i sindaci che guardano al bike sharing e alla micro-mobilità elettrica come perfetto connubio tra mobilità sostenibile e distanziamento sociale. Che cosa s’intende fare per favorire l’utilizzo di questi mezzi da parte dei cittadini? Perché non predisporre una rete di piste ciclabili da tratteggiare sul manto stradale con itinerari che garantiscano il miglior “effetto rete”? In mancanza di questi interventi si rischia, complici l’inefficienza del TPL e la minor capienza dei mezzi privati data dalle misure di distanziamento sociale, che i lametini prenderanno il caffè ai tavolini sui marciapiedi circondati da un traffico continuo ed incessante, con conseguenze negative per la salute e il decoro della città ».
Per quanto riguarda gli uffici pubblici: “lo smart-working è una delle soluzioni, ma troppi sono attualmente i cittadini sprovvisti degli strumenti informatici necessari per accedervi. Vi sono allo studio misure per la differenziazione e il prolungamento degli orari di apertura degli uffici e dei servizi pubblici per prevenire i rischi di aggregazione connessi alla fruizione degli stessi da parte dei cittadini? Nel programma M5S per le elezioni amministrative 2019 abbiamo proposto il decentramento amministrativo di uffici e servizi pubblici: sarebbe davvero il caso di attuarlo oggi per garantire ai cittadini di accedervi senza doversi spostare dal proprio quartiere di residenza”.
Per quanto riguarda i privati esercenti: “non sarebbe il caso di istituire un tavolo permanente di confronto tra il comune e gli imprenditori o i rappresentanti di categoria per mettere a punto strategie per una ripresa economica in sicurezza come, ad esempio, un piano di scaglionamento degli orari di apertura e chiusura delle varie categorie di attività commerciali? Oltre alla solidarietà agli esercenti e alle lamentele verso il governo, sono allo studio misure di incentivi alle imprese come il differimento delle scadenze e/o la diminuzione degli importi per le imposte comunali riferite alle attività commerciali?”.