Nell’incontro di oggi tra l’Alleanza contro la povertà e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, le associazioni hanno ribadito l’urgenza di interventi strutturali sul Reddito di cittadinanza, rispetto ad una misura emergenziale. Rossini: “Agire attraverso il Rdc significa dimostrare che è in grado di far fronte ad una situazione di grande difficoltà”
Povertà. Anziana di spalle seduta su un muretto
ROMA - “La crisi economica conseguente alla pandemia rischia di durare per un periodo assai più lungo di quello previsto per il Rem (Reddito d’emergenza, ndr), con conseguenze almeno di medio se non di lungo corso sulla povertà: pertanto un Reddito di cittadinanza modificato e adeguato all'emergenza consentirebbe di far fronte anche ai mesi successivi all’emergenza stessa”. A sostenerlo è Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà, in una nota inviata al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo. In mattinata un confronto tra l’Alleanza e il ministro proprio sulle misure contro la povertà e l’impatto della pandemia su una fetta di popolazione che in questi mesi è a rischio indigenza. “Il criterio che ha guidato il nostro approccio è semplice - scrive Rossini -: agire su una misura già esistente e rodata, quale il Rdc, lasciando alla misura emergenziale (il Rem) il compito di coprire coloro che non possono essere raggiunti dalla misura ordinaria, piuttosto che coprire con la misura emergenziale anche la maggior parte della platea dei nuovi bisognosi, modificando in misura lieve il Rdc”. 
 
Le proposte avanzate dall’Alleanza contro la povertà in realtà non sono nuove, ma frutto di un’attenta analisi che il cartello di organizzazioni ha realizzato lungo questo primo anno di vita del Reddito di cittadinanza e riviste ultimamente alla luce della recente emergenza. Tra le richieste quella di intervenire sulla scala di equivalenza dell’Isee, innalzando il coefficiente per i minori da 0,2 a 0,4 con abolizione del tetto; prevedere una maggiorazione nel caso vi siano disabili nel nucleo graduata in base alla gravità della disabilità; portare il vincolo di residenza da 10 a 2 anni e abrogare norma sulla certificazione aggiuntiva per extra-Ue; modificare l’Isee corrente permettendo alle famiglie di aggiornare la propria situazione economica rispetto a quanto posseduto nei due anni precedenti anche in relazione al patrimonio e ai redditi esenti e infine sostenere maggiormente il welfare territoriale e i servizi sociali. Per quanto riguarda le richieste di modifiche temporanee dovute all’emergenza, l’Alleanza chiede di allentare i requisiti patrimoniali e di prolungare la sospensione della condizionalità rispetto ai quattro mesi previsti dalla bozza di decreto.
 
Per Rossini, l’attuale situazione di emergenza può essere un’opportunità per il Reddito di cittadinanza. “Agire attraverso il Rdc significa dimostrare che esso è in grado di far fronte ad una situazione di grande difficoltà - spiega Rossini -, qualità fondamentale per uno strumento così importante di politica sociale e che si intende mantenere stabile anche dopo l’emergenza”. Secondo il portavoce dell’Alleanza, infatti, la misura attualmente in vigore contro la povertà è “uno strumento ormai rodato e conosciuto dalla popolazione con i suoi vantaggi ed i suoi punti deboli che, nell'occasione, potrebbero essere in buona parte corretti - continua la nota di Rossini inviata al ministro -. Una misura nuova, invece, oltre che determinare un lavoro aggiuntivo per la Pubblica Amministrazione e per i servizi coinvolti in un periodo particolarmente complesso, necessita di una informativa e di tempi adeguati per poter essere efficacemente attuata (a meno di non voler optare per un helicopter money, cosa che comunque mi pare esclusa)”.
 
In merito al disegno di una nuova misura, Rossini chiede che sia “quanto più complementare all'esistente e semplice possibile - aggiunge -, cosa che non sembra affatto dalla lettura della bozza di articolo sul Rem. In sostanza prevedere un'altra misura che, pur incondizionata e temporanea, richiede la prova dei mezzi e si basa su vincoli diversi ma che si sovrappongono talvolta o scavalcano il RdC appare poco opportuno”. Secondo il portavoce dell’Alleanza, infatti, una strada possibile sarebbe stata quella di modificare temporaneamente l’accesso al Reddito di cittadinanza. “Se non si voleva operare con modifiche esclusivamente strutturali (per noi comunque importanti) si sarebbe potuto comunque modificare il Rdc per un tempo definito - spiega Rossini -, così come peraltro avviene nell'articolo ad esso dedicato, lasciando magari il Rem per i soli stranieri o altre categorie di esclusi che non potevano rispettare i vincoli anagrafici del Rdc e disegnandolo adeguatamente e temporaneamente solo per essi”.
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