Il Sindaco di Rende, con notevole ritardo rispetto a quanto previsto dalla Legge Regionale, ha deciso di indire la conferenza di pianificazione per il prossimo 29 giugno. È davvero imbarazzante assistere ancora a dichiarazioni del Sindaco che continua a prendere in giro la città, affermando che il nuovo strumento urbanistico terrà conto del principio di “consumo di suolo zero”. Abbiamo da tempo denunciato, sia a mezzo stampa sia in Consiglio comunale, come questo principio, oltre che non essere applicato, è leso nei sui dettami fondamentali. È in atto una vera e propria operazione di cambiare, in negativo, il disegno urbano della città, che tra il PRG e la sua variante del 2001, ha disegnato uno scenario urbano invidiato nell’intero Mezzogiorno. Guardando il preliminare di piano che sarà oggetto della prossima conferenza di pianificazione, ribadiamo che si abbatterà su Rende una colata di cemento. Infatti, sul lato ovest del Viale Principe, le aree oggi destinate a servizi diventeranno residenziali con un indice di fabbricabilità pari a 3,5 metri cubo di costruito per metro quadrato. Questo contribuirà notevolmente al definitivo abbandono del progetto dei PAU di Santa Chiara e Santa Rosa. Invero, ci chiediamo quale imprenditore, che già ha investito sui terreni del PAU, potrà realizzare nuova fabbricati in quelle zone, se di fronte ci sarà nuova edificazione in zone già servite da tutte le opere di urbanizzazione? Stessa sorte è destinata alla vasta area posta a ovest delle piscine, anch’essa destinata a servizi che diventerà residenziale sempre con indice 3,5 metro cubo su metro quadro. Il nuovo piano attribuirà a tutte le aree residenziali previste dal vecchio piano, e non ancora edificate, un indice pari sempre a 3,5 metro cubo su metro quadro. Così facendo, nei prossimi anni Rende non avrà aree da destinare a servizi nel centro della città. Ciò significa che sarà compromessa la possibilità di realizzare nel cuore della città i servizi necessari al cittadino per mantenere e/o aumentare la qualità della vita.
Noi riformisti vogliamo parlare al cuore ed alla mente della gente di Rende a cui, da tempo, sottoponiamo le nostre riflessioni sul PSC. Peraltro, invitiamo i cittadini ad informarsi anche perché l’imponente volumetria, derivante dall’indice di fabbricabilità 3,5 generalizzato, è stata reperita sottraendo volumi ai terreni di tanti piccoli proprietari, spesso ereditati dai genitori che li avevano acquisiti con grandi sacrifici.
Noi Riformisti intendiamo difendere, con l’aiuto dei cittadini, il disegno urbano della nostra città e la sua impostazione finalizzata ad assicurare alla cittadinanza servizi efficienti e facili da godere. Rende non può essere né svenduta, con un’affrettata ed improvvida operazione di fusione, né stravolta dalla speculazione edilizia conseguente all’approvazione del PSC targato Manna-Francini. Noi sentiamo il dovere di lanciare quest’allarme. Il cittadino rendese abbia uno scatto d’orgoglio e difenda la città.

Clelio Gelsomino