CATANZARO – 19 OTTOBRE 2020. “Nei giorni scorsi mi ero ripromesso, dopo l’interruzione sulla trattativa del contratto per i forestali, di spiegare, attraverso la stampa, quanto stesse accadendo. L’improvvisa morte del presidente Santelli mi aveva però imposto il momentaneo silenzio. Torno oggi sull’argomento perché convinto che tutti i dipendenti di Calabria Verde debbano sapere”. E’ quanto afferma il commissario straordinario dell’Azienda “Calabria Verde”, generale Aloisio Mariggiò, che interviene per spiegare le ragioni dell’interruzione della trattativa per il contratto dei forestali
"Vengo al punto. E’ notorio che nel mese di dicembre dello scorso anno era stato sottoscritto un accordo regionale che avrebbe dovuto interessare circa 6.000 lavoratori forestali. L’accordo era stato siglato tra Fai-Cisl, Flai-Cigl e Uila-Uil, cui si era aggiunta l’UGL, e Calabria Verde, l’Urbi Calabria e l’Ente Parco Naturale Regionale delle Serre – spiega Mariggiò -. Dopo due anni di confronto, alla sottoscrizione del documento, che necessitava di una formale presa d’atto da parte della Giunta regionale, non era seguita alcuna iniziativa. Nonostante le successive, ripetute sollecitazioni rivolte al governo regionale della passata legislatura e il ripreso confronto con la nuova Giunta, in particolare con l’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, i sindacati, al termine dell’ennesima riunione, tenutasi il 12 ottobre scorso, nonostante “i buoni propositi” manifestati dallo stesso assessore, non intravedendo “alcun risultato concreto e tangibile” ed avendo, altresì, appreso“che la Regione Calabria non è in condizione di recepire il nuovo Contratto integrativo regionale per carenza di fondi” hanno deciso di sospendere il tavolo di confronto e di “convocare gli esecutivi unitari regionali… per definire le azioni da intraprendere”.
“Prima di assumere questa decisione è corretto precisare che
i sindacati il 30 settembre erano stati convocati dallo stesso assessore Gallo
presso la sede del Consiglio Regionale. A fronte dell’avvertita palese
disponibilità delle parti in campo a concedere qualcosa pur di mettere la
parola fine alla snervante trattativa, mi ero permesso di proporre, alla
presenza dello stesso Assessore, l’organizzazione in Azienda Calabria Verde di
un ulteriore incontro per rivedere tutte le cifre dell’accordo. Cosa questa
avvenuta il 6 ottobre successivo – si legge ancora nella nota -. Devo ammettere
che, tutte le organizzazioni sindacali, messe da parte le vecchie posizioni,
avevano concesso una revisione che andava ben oltre le aspettative. Sarò inesperto
in tema di trattative sindacali, ma gli scambi di battute a margine della
riunione lasciavano presagire ad una conseguente imminente chiusura. Una
chiusura che, sempre a mio modo di pensare, si sarebbe trasformata in una
vittoria politica della giunta, non solo per la concreta risposta finalmente
data alle aspettative di tanta gente, ma anche e soprattutto per l’aver
dimostrato che, contrariamente a quanto fatto nel passato, la Regione aveva
ulteriormente risparmiato”.
“Le cose, come già detto, non sono andate così – continua
Mariggiò -. Lo avete sentito:“La Regione Calabria non è in condizione di
recepire il nuovo Contratto integrativo regionale per carenza di fondi”. La
riunione del 12 corrente difficilmente lo dimenticherò. Pensate l’Assessore
Gallo, per evidenziare la sua sensibilità alle problematiche del comparto, ha
incautamente inteso ricordare ai presenti di aver accettato la delega alla
forestazione benché, all’atto del suo primo ingresso in Cittadella, il dottor
Giacomo Giovinazzo, attuale Capo Dipartimento all’Agricoltura (che, per
cortesia istituzionale, lo aveva atteso e ricevuto), gli avesse consigliato di
lasciar perdere la delega alla forestazione in quanto questo settore è “un
manicomio””.
“In sintesi, mi è stato detto che in questi anni ho gestito
parte di “un manicomio”! L’indomani, l’assessore all’Agricoltura,
nel commentare la scelta unitaria di Cgil, Cisl e Uil di sospendere le
trattative sul rinnovo del contratto, ha poi voluto precisare che a porre
il freno al rinnovo del contratto è stata l’assunzione da parte di chi lo ha
preceduto di impegni in mancanza di copertura finanziaria. “Con eleganza”,
ha anche aggiunto che “vengono oggi allo scoperto le negligenze e le
scelte errate del passato” facendo sapere che per lui “le ragioni dei
lavoratori sono ampiamente comprensibili. Il dialogo che sin qui, in maniera
responsabile, è stato portato avanti coi sindacati, ha consentito di chiarire
con esattezza il quadro della situazione. Abbiamo il dovere di tutelare le
legittime esigenze dei lavoratori e quelle dei calabresi: auspichiamo una
ripresa del dialogo, ma è evidente la necessità di rivedere radicalmente scelte
rivelatesi insostenibili e, al tempo stesso, di aprire un confronto duro e
schietto anche col Governo”. Diceva un mio vecchio maestro che ogni parola
che diciamo e scriviamo può avere delle conseguenze. Io in quelle parole mi
sono sentito tirare in ballo”.