I sottoscritti sindaci dell’area sud-cosentina – Savuto hanno provveduto ad inviare un documento al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con riferimento alla istituzione della “zona rossa” in Calabria e interpretando il diffuso, manifesto sentimento delle popolazioni di questo comprensorio, già tormentato dall’attacco Covid tanto da essere stato individuato, durante la prima ondata della virulenza, come area tra le più colpite dal contagio, drammaticamente vissuto dalla generalità dei cittadini e altrettanto drammaticamente patito dagli operatori economici; rilevando che, anche nel corso di questa seconda ondata pandemica, lo stesso comprensorio non è rimasto immune dalla pervasione virale evidentemente destinata a logorarne le capacità di resistenza, pur in un quadro di generalizzato rispetto delle prescrizioni legate al contenimento della diffusione del virus, e altresì destinata a dare un altro duro colpo alla già stremata economia locale, che espone allarmanti livelli di recessione e di disagio; constatando la situazione disastrata del sistema sanitario che le gestioni commissariali di governo, in tanti anni, non sono riuscite a risolvere, aggravandone le condizioni e depauperandone le risorse lungo una linea di continuità segnata da progressivi fenomeni di malagestione e di degrado; prendendo consapevolmente atto che tale sistema sanitario, così gravemente compromesso, non è in grado di dare risposte appena tranquillizzanti alle popolazioni, addirittura nei minimi termini di salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza, e questo sia a livello ospedaliero, sia a livello territoriale, sia a livello della medicina di base; verificando che, allo stato attuale, il contagio non è uniforme sul territorio regionale che presenta cluster a “macchia di leopardo”, tanto da esporre obiettivamente zone fortemente diversificate di pressione virale; tanto premesso e, con forza, sottolineato, CHIEDONO che: il provvedimento adottato, istitutivo della “zona rossa” in Calabria, venga rivisitato e modificato alla luce di una più avveduta analisi della realtà locale e, ascoltando in primo luogo i Sindaci, accolga le considerazioni descritte, traendone le dovute e conseguenti determinazioni in un quadro di equanimità, che meglio assolva esigenze di efficienza ed efficacia; che tale stesso provvedimento preveda, contestualmente, adeguate provvidenze a favore delle popolazioni maggiormente in disagio, e questo con la preoccupazione di evitare alle popolazioni di vivere le esperienze negative che, in questo senso, hanno già provato nella fase iniziale dell’attacco virale; che tale stesso provvedimento sia ispirato da una realtà socioeconomica regionale, che è di gran lunga la peggiore dell’intero Paese e che, di conseguenza, sia avviato a prevedere interventi straordinari, pur in un quadro che, già di per sé, richiede straordinarietà di sostegni e profusione di risorse a sollievo della economia nazionale; che tale stesso provvedimento si muova verso la impellente e immediata prospettiva di ristorare e, più che di ristorare, di dare effettivo vigore alle categorie produttive, ad esercenti e ad artigiani, ma anche alle famiglie senza reddito; che venga sospeso, soprattutto a beneficio dei contribuenti di questa regione, il pagamento delle tasse, e questo per un arco di tempo sufficiente a dare respiro alle famiglie e alle imprese; che tale stesso provvedimento, prendendo coscienza della situazione di particolare indigenza della Calabria, spiani la strada verso la rigenerazione della regione e preveda, marcatamente, per la Calabria un vero e proprio “Piano Marshall” che dia alla Regione concrete possibilità di ripresa e di rinascita, riaffermando la convinzione dei grandi meridionalisti della Storia e dei Padri della Patria, secondo cui “l’Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà” e la transitiva deduzione secondo cui “Il Mezzogiorno sarà quel che la Calabria sarà”; che tale stesso provvedimento, proprio per la situazione sanitaria della Calabria, solleciti solidarietà e cooperazione tra tutte le Regioni al fine di garantire sistemi di soccorso salva-vita, mobilitando la disponibilità di tutte le strutture ospedaliere e, più generalmente, sanitarie del Paese, comprese quelle private; che tale stesso provvedimento, nel rispondere alle esigenze più immediate, predisponga il percorso più idoneo ad un varo di radicale riefficientamento del sistema sanitario regionale e che, per questo, si avvalga del Mes europeo o in alternativa urgente alla emissione di Buoni del Tesoro sul mercato e, in ogni caso, a sistemi di reperimento di risorse che sollecitino il concorso solidale di tutti gli italiani; che tale stesso provvedimento, con riferimento al Mes, preveda l’impiego di massicce risorse per il risanamento, assolutamente indilazionabile, del sistema sanitario regionale ad ogni livello e privilegiando le zone maggiormente carenti di presidi e di servizi; che tale stesso provvedimento, quali che siano le sue disposizioni che, in ogni caso, ciascuno dovrà rispettare, nel tenere conto delle indicazioni sopra esposte, dia sbocchi di speranza alle popolazioni, che sono disponibili ad ogni sacrificio e ancora più disponibili al rispetto delle leggi vigenti, certo, nella misura in cui intravedano la buona e fattiva volontà del Governo di dare operatività alle sue attenzioni verso le popolazioni meno fortunate del Paese, meno fortunate per l’assenza di una vera politica meridionalistica, per di più vanificata dalla decostituzionalizzazione della “questione meridionale” e dell’”intervento straordinario”, cancellati con la scellerata riforma del Titolo V della Costituzione.

F.to i sindaci dell’area sud-cosentina – Savuto