Comitato Pro Ospedale del Reventino- Tre giorni neri per la sanità in Calabria, dove si sta vedendo di tutto, inteso come decadenza assoluta di ogni parametro democratico. Sono stati coinvolti tutti dall'usciere degli uffici commissariali, per arrivare al governo che convoca un consiglio dei ministri straordinario per trovare il sostituto di Cotticelli, finito nel tritacarne di Rai 3, per sua manifesta incapacità. Un giro tortuoso che ci porta un nuovo (si fa per dire) soggetto attuatore del piano di rientro, al secolo Giuseppe Zuccatelli. Uno che spiega in un video come il Covid si prende dopo 15 minuti di limonata, inteso come bacio con la lingua, dove Franco Laratta, fine intellettuale, scendendo di livello gli intima di chiedere scusa. In un altro video è Report che lo incalza sull'ospedale di Castrovillari, mentre cerca di acchiapparsi agli specchi. In un altro ancora mostra la sua congruità accademica nella spiegazione dotta e alquanto stupida parlando dell'ospedale di Cariati, proiettando perle di saggezza su improbabili terapie intensive e sub intensive, che mancanti, ne vietano l'uso del termine "ospedale". Come se, non esistessero soluzioni diverse (vedi DCA N. 64) che propone gli ospedali montani o generali che in una loro visione strategica, non sono per forza assemblati con terapie intensive. Insomma Zuccatelli, benchè su internet proponga curricula di oltre 50 pagine, tra cui la presidenza dell'Agenas, a noi da più l'idea di uno "scappato da Girifalco" che di un accademico sanitario. Ma se Zuccatelli spiega come si fa una pomiciata, Cotticelli, mostra al mondo come nella 6^ potenza della terra, possa esistere un manager, già generale dell'Arma, che ignora di essere un commissario attuatore per il Covid, venendone a conoscenza al cospetto delle telecamere di Rai 3, scrivendo una delle pagine più scure della democrazia Italiana, non fosse altro in piene pandemia. Oggi il governo in - assetto di guerra - lo caccia a pedate, ma non dimentichiamo che appena una settimana fa (nonostante alcuni deputati e associazioni ne chiedevano la rimozione) gli aveva rinnovato l'incarico fino al 2023 con pieni poteri. Non dimentichiamo di Nino Spirlì, presidente della regione f.f. (anche lui con un curriculum a più pagine, dove si annoverano perlopiù doti teatrali), durante un'intervista alla richiesta sulle terapie intensive risponde: "le nuove terapie intensive? Sono ignorante sulla situazione". Evitiamo di parlare di "Maria", il sub commissario di Cotticelli, la quale ammoniva il generale di non rilasciare interviste, se prima non si fosse preparato, lasciando intendere (come tra l'altro ha sottolineato Il Fatto di Calabria) che il vero commissario fosse lei. Intanto monta la protesta, i cittadini sono stati coinvolti dal tema, fino a una settimana fa lasciato alle controdeduzioni di poche legioni (tra cui noi), e si parla di manifestazioni ch saranno organizzate in questi giorni. Stamattina ce n'era una a Cariati, davanti l'ospedale. Intanto sembriamo sempre di più una colonia, o peggio una riserva: sono anni che mandano prefetti di ferro dal nord, basta ricordare Angela Di Tommaso, Massimo Scura, Saverio Cotticelli, Giuseppe Zuccatelli lo "svizzero" Thomas Shael Progettista di organizzazioni complesse specializzato in change management, già sub commissario in Calabria. Gente che non h prodotto nulla ne lasciato tracce nel sistema sanitario, ma ognuno con una storia insipida. Ora serve vigilanza, ma più che altro capire se Zuccatelli sia l'uomo giusto al posto sbagliato, o l'uomo sbagliato al posto giusto. Di certo per larga fetta dell'opinione pubblica, da quello che traspare: non è l'uomo giusto al posto giusto.