Pubblichiamo il post Facebook  del Gruppo NERS 


Maxi-emergenze e altro: Questo post parla di due storie, il nostro ultimo giorno dell’emergenza a Crotone, il quinto, in cui i nostri operatori insieme ad altre squadre e collaborando con il gruppo della Protezione Civile di Mongiana e del RadioClub di Lamezia Terme hanno fatto fronte ad una serie di chiamate e di segnalazioni per ripristinare i luoghi colpiti dall’alluvione e far si che le persone siano potute tornare ad una vita normale dopo questo tragico evento. La seconda storia parla di noi, non soltanto di noi NERS ma di tutti i volontari della protezione civile: quando arriviamo in un luogo colpito da una maxi emergenza gli animi dei cittadini che aiutiamo sono molteplici, qualcuno piange, qualcuno cerca di aiutarci con un semplice caffè o una bottiglia d’acqua (manna dal cielo dopo ore di lavoro e stanchezza) qualcuno invece pretende miracoli. Purtroppo gestire da parte del COC centinaia di chiamate non è facile, ed è normale, fisiologico, occuparsi prima delle chiamate urgenti e poi delle altre. Queste le parole del nostro presidente che prendiamo e riportiamo come testimonianza e riflessione su quello che facciamo: Chi sta dall’altra parte non sempre comprende che gli operatori di protezione civile per nelle loro competenze, professionalità e altruismo, sono persone che dopo ore di lavoro si stancano, non essendo dei robot. Non sempre comprendono che lasciamo le nostre famiglie e il nostro lavoro per giorni per dare il massimo ma non siamo super eroi che possono essere contemporaneamente in posti diversi. Non sempre comprendono che queste emergenze non dovrebbero esserci, molte nascono dal fatto che non viene rispettata la natura, che se costruiamo case vicino al letto di un fiume deviandone il flusso prima o poi quel fiume si riprenderà il proprio territorio, distruggendo sacrifici di una vita. Ognuno di noi, in tempo di pace, dovrebbe occuparsi di sicurezza per le proprie case e le proprie famiglie, mantenere pulito il territorio, rispettare i luoghi e la natura. Noi ci occupiamo di emergenza e in alcune di queste emergenze quando la protezione civile è costretta ad intervenire per arginare i danni, salvare vite, ripristinare i luoghi significa una sola cosa: che il sistema ha fallito nella prevenzione, che è la cosa più importante. Noi siamo operatori di protezione civile, non siamo super eroi e rischiamo la vita, ci facciamo male, non dormiamo per giorni per nostra scelta ma comprendete che anche noi possiamo essere stanchi, ed è proprio qui che quel caffè arrivato per caso, donato con un sorriso sarà la nostra migliore paga.