“Colpo di coda è un’espressione figurata utilizzata con due sfumature di significato.
In una prima accezione fa
riferimento a un’ultima disperata reazione aggressiva di una persona, di
un’istituzione, di un gruppo, di una squadra ecc. che, trovandosi ormai
prossimi alla sconfitta, tentano il tutto per tutto.
L’immagine che ha dato
vita a questo curioso modo di dire è quella del serpente che, ormai ferito a
morte, fa un ultimo tentativo di liberarsi del nemico colpendolo con la coda.
In una seconda accezione
rappresenta l’ultima manifestazione di un evento, una situazione, una stagione
che si avviano a conclusione.”
La deliberazione del 26
novembre 2020, pubblicata oggi, con la quale si avvia la procedura di recupero
dei 900 euro di spese legali (stabilite dal Tar con la sentenza di rigetto del
ricorso presentato da Romano Cerra contro il Comune) è certamente un colpo di
coda sia nella prima accezione (cioè nel caso che il Sindaco abbia ritirato le
dimissioni e continui ad amministrare) e sia nella seconda, cioè nel caso della
consiliatura ai titoli di coda per scadenza dei 20 giorni.
In entrambi i casi è una “vigliaccata”
perché non ci si comporta in questo modo con una persona che, se pur dissidente
dopo alcuni mesi, nel corso della campagna elettorale, insieme con il suo
sodale politico, erano stati i più polemici nei confronti di Lista Unica, e di
Mario Perri in particolare, e determinanti per la vittoria finale assicurata
dai voti dei “compagni” sognatori, rappresentati da loro, e dai “pacchetti di voti preconfezionati ed
etichettati a cura degli sponsors”,
L’unanimità su questa
delibera dell’intera giunta sancisce che se la capessa dovesse essere definita vipera
anche altri non scherzano quanto a velenosità e d’altra parte è confermata
anche la nostra teoria sul ruolo avuto da alcuni assessori nel divaricare e
rendere incolmabile la frattura fra Mauro De Grazia e Romano Cerra da una parte e il
Sindaco dall’altra.
La disgregazione dell’amministrazione comunale è avvenuta per colpa di un leader debole e arrogante, tradito da alcuni fra gli eletti ed i fiancheggiatori che l'hanno spinta per primi sulla via della cattiveria e delle rappresaglie contro i vinti.
Se nei prossimi giorni ci
sarà un commissario noi sappiamo bene di chi è la colpa e non avremo certo remore a
scrivere i nomi ed i cognomi e non solo delle lettere a casaccio.
P.S. Per quanto riguarda le dimissioni del Sindaco noi non abbiamo notizie (il termine scade alla mezzanotte di oggi) e quindi non possiamo dire altro che la "farsa" continua.