"SarĂ  un Natale diverso, ma non meno autentico". 
Sono state queste le parole del premier Conte ieri nel corso della conferenza stampa dove ha illustrato le nuove misure di contenimento del virus durante il tradizionale periodo delle feste. Lo ha fatto con il solito aplomb che lo contraddistingue limitandosi, in maniera schematica a sciorinare, punto per punto cosa ci è permesso fare e cosa no. 

Nessuna parola per i mille morti di ieri(oggi sono ottocentoquattordici), nessuna parola di sostegno e conforto per le migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro da mesi, nessuna parola spesa per il mondo imprenditoriale, in ginocchio da tempo. Il tanto osannato decreto ristori, ormai non basta piĂ¹. Bisognerebbe prendere esempio dalle altre nazioni europee, attive da mesi a fronteggiare una crisi economica senza precedenti. 
E gli italiani, sempre piĂ¹ lasciati soli, dovranno, ahimè, farsi carico di questa snaturata gestione governativa dettata dalla bassa produttivitĂ , da una giustizia malata, da un sistema scuola e universitario in mano a dilettanti improvvisati, da una burocrazia sempre piĂ¹ clientelare e amante del potere. 

L'arrivo del vaccino sarĂ  da sollievo per uscire dalla crisi sanitaria legata alla pandemia ma dovrĂ  trovarci pronti per la ripartenza che inevitabilmente sarĂ  senza piĂ¹ interventi straordinari e assistenziali. 
SarĂ  molto complicato mantenere in essere alcune misure volte al sostentamento, così come sarĂ  ancora piĂ¹ difficile chiedere alla Banca Centrale Europea di continuare ad acquistare i nostri BOT. 

A questa debolezza, per nulla marginale, si sommano le fragilitĂ  di settori quali il commercio e il turismo. Eh dire che hanno da sempre rappresentato i fiori all'occhiello della nostra economia nel mondo. Ed è qui che deve prepotentemente entrare in gioco la solidarietĂ  dell'Europa, indipendentemente dal vaccino "salva tutti". 
Il Recovery Fund servirĂ  a ben poco se l'Italia non sarĂ  disposta a superare la dicotomia nord-sud facendo sì che la parte piĂ¹ debole del paese non sia da freno ma da traino con le necessarie infrastrutturazioni sociali e sanitarie per garantire crescita e sviluppo omogenei.

E' impensabile che l'attuale compagine governativa istituzionale e politica abbia le energie, le competenze e le capacitĂ  per dare vita a nuove riforme, efficaci e mirate. 
Così come ritengo, ancora una volta, che le misure adottate ieri dal governo e contenute nel nuovo DPCM, sotto alcuni punti di vista, siano approssimative e non del tutto chiare. 

Spero che a renderle efficaci sia il buon senso degli italiani. Orlandino Greco Presidente Federale IDM

Buona serata