Dalla pagina del Comitato Pro Ospedale del Reventino 




L’OSPEDALE va a ritroso, sempre peggio, una costante che da nessuna parte viene colta e resta tale nell’indifferenza, tanto le giustificazioni sono sempre pronte. Il Covid con i suoi protocolli e le sue norme, gettano nello scompiglio i cittadini che nell’ospedale non trovano quasi più nulla, facendo si che ripieghino dai privati. Gli ambulatori sono frammentati, chi può fare 4 visite al giorno, chi non ne fa proprio, chi naviga tra prenotazioni e decurtazioni prestazionali, chi (con la scusa del covid) è stato addirittura soppresso come il gastroenterologo. E di proiezioni al rialzo non se ne parla, nonostante abbiamo da tempo informato ogni livello amministrativo dell’azienda pregandoli di porre attenzione sulla fisioterapia e su altre iniziative che sono rimaste nel novero delle parole inascoltate. E’ rimasto l’avamposto della pediatria, zoppo, perché viene aperta solo tre giorni a settimana. Tutto langue nella più assordante tristezza, mentre ancora si sente l’eco delle dichiarazioni del dott. Lazzaro che rassicura sull’istituzione della riabilitazione cardiologica a interesse regionale. Qui faremo un centro specialistico sulla riabilitazione, riportavano le agenzie di stampa due mesi fa. Tutto folklore, o meglio in questa fase che ha proposto il peggio della sanità calabrese dove tutte le tv nazionali ne hanno proposto le gesta, tutto fa brodo, anche le promesse del dott. Lazzaro, che noi troviamo del tutto inopportune, visto che il territorio abbisogna di altro e non di ipotesi che resteranno tali. Eppure, la “presa della Bastiglia” non si ferma, il vizio rimane, antico, storico. Verranno a giorni a prendere il tavolo operatorio dell’ospedale e ne porteranno uno “vecchio”. Per ora, poi certamente “deprederanno” altro, come successe tempo fa per l’ecografo, come non è successo per la TAC, ma solo perché mai arrivata. Eppure il tavolo operatorio sarebbe stato necessario se avessero attivato il Day Surgery per come nelle prerogative del DCA 64, che ce lo vedeva assegnato. Noi non sappiamo più a che santo votarci, che iniziative prendere. Stasera facciamo una riunione di direttivo per meglio capire il da farsi, per capire se esistono spazi di manovra, come attuarli e come renderli efficaci. In questa landa desolata, siamo soli, mentre l’ospedale metaforicamente cade pezzo per pezzo, mentre viene spogliato come un santo, per vestirne un altro. Raccontare e scrivere queste righe raccapriccianti, non è semplice, anche perché tutto sembra assopito. E Longo non batte colpo, nemmeno avrà aperto la PEC che gli abbiamo inoltrato. Mentre la politica non esiste, si percepirà tra due tre mesi quando verranno a bussare promettendo di risolvere il problema, per la tremilacinquecentesima volta.