Conte ha dimostrato di essere premier rassicurante di fronte al panico della pandemia che aveva investito il Paese. Ha, però, dimostrato di non conoscere le regole della mediazione politica fondamentale in una Repubblica Parlamentare. 
Aveva il pallino in mano con una votazione sulla fiducia al Governo  che paradossalmente gli aveva dato la possibilità di rilanciare sul piano politico, salendo al colle dimissionario, consentendo al capo dello Stato di aprire formalmente le consultazioni e ottenendo l'incarico di formare il nuovo Governo, atteso il voto di astensione di IV, frutto di mediazione politica e programmatica. Oggi ne esce logorato da una situazione sensibilmente complicata dai ricatti dei "costruttori" ma ha ancora in mano l'asso di cuori dello spauracchio delle elezioni anticipate che vedrebbe almeno il 60% dei parlamentari in carica non più rieletti. Conte si è messo in un vicolo stretto ma può ancora salvarsi, aprendo alla mediazione politica. 
Dunque, se è vero che il Presidente del Consiglio ha sbagliato nei tempi auspico che il Capo dello Stato acceleri i tempi per la risoluzione della crisi, onde evitare un procrastinarsi di sofferenze per il popolo Italiano che rischiano di innescare processi di deriva sociale irreversibili. Orlandino Greco idm