Il ritardo con cui si sta procedendo alle vaccinazioni in Calabria rischia di diventare un problema etico, prima ancora che sanitario.

L’inconsapevolezza con cui il Commissario Longo ha risposto all’intervista di Radio Capital (i medici non si vogliono vaccinare) ha la stessa intonazione delle dichiarazioni televisive rilasciate, a suo tempo, dal Generale dei Carabinieri-Commissario Cotticelli.

Sia chiaro, non contestiamo la correttezza e la capacità di nessuno ma se, dopo il lunghissimo periodo in cui  sono state annunciate le vaccinazioni, ancora (il 7 gennaio) siamo solo al 21% dei vaccini somministrati rispetto a quelli consegnati, la responsabilità è della Regione che pare impegnata soprattutto a scrivere ordinanze e del Governo che non ha incaricato a gestire la vicenda della salute chi conosce ed è in grado di affrontare i problemi delle carenze della sanità della Calabria.

Se oggi il ritardo è così evidente e si tratta di vaccinare solo il personale medico, ci chiediamo cosa succederà quando si tratterrà di somministrare il vaccino ai cittadini dei piccoli comuni di collina e montagna.

Ovviamente non intendiamo suggerire l’apertura di un nuovo balletto di nomine ma ci attendiamo risposte immediate e convincenti e restiamo veramente sorpresi che solo in giornata, il Commissario abbia convocato le ASP per comprendere e superare le difficoltà a cui stiamo assistendo.

Non è sufficiente.

La Calabria pretende che il piano vaccinale - con numeri, personale sanitario e luoghi delle vaccinazioni - sia reso pubblico e rapportato alle esigenze e alle disponibilità dei Comuni che possono e debbono dare il loro contributo, per esaurire al più presto le dosi che si trovano negli appositi contenitori refrigerati degli ospedali calabresi.

Se il Commissario è in ritardo chieda l’ausilio delle strutture sanitarie, dei medici di medicina generale, che quotidianamente assistono i loro assistiti, di chiunque egli ritenga possa dare un contributo fattivo e concludente, ma non faccia dichiarazioni che ci lasciano sgomenti.

Chiediamo quindi che si organizzino immediatamente le vaccinazioni h.24 in tutte le strutture ospedaliere già individuate, perché ogni minuto perso può provocare ulteriori tragedie.

Lo pretendono le famiglie di chi non c’è più e soprattutto chi sta rischiano ogni giorno e ripone nel vaccino l’unica ed ultima speranza.

Ai Calabresi chiediamo di essere presenti, di suggerire, criticare i Piani, le soluzioni offerte e di controllare che vengano applicate le norme e le strutture organizzative che verranno predisposte.

Catanzaro, 7 gennaio 2021.                                                                    Democratici e Riformisti