COSENZA – 16 FEBBRAIO 2021. “Le terme italiane rappresentano un patrimonio naturale ed imprenditoriale unico e specifico dei territori che andrebbe preservato in maniera integrata, per la salute ed il benessere delle persone. Invece nella nostra regione succede che anziché valorizzare stabilimenti di grande storia e prestigio per riprendere la strada della crescita, dopo troppi mesi di sofferenze dovute all’emergenza sanitaria diventata problema economico, si arriva alla chiusura delle Terme Luigiane, con quello che comporta per il livello occupazionale e l’indotto”. Il presidente regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Roberto Matragrano, esprime la propria vicinanza ai lavoratori delle Terme Luigiane mobilitati da settimane per scongiurare la chiusura dell’impianto, sottolineando il danno che la sospensione delle attività comporta per migliaia di utenti, vale a dire sospendere le prestazioni sanitarie erogate, con tutte le conseguenza.
“Una
situazione complicata dall’atteggiamento dei due sindaci del territorio su cui
l’impianto termale insiste – dice Matragrano con preoccupazione - che
pretendono dalla Sateca la riconsegna di tutti i beni del compendio termale non
ancora restituiti, senza tener conto di quello che significa questo
atteggiamento conflittuale. Lo stop alle attività delle terme significa mettere
per strada lavoratori, e famiglie, danneggiare le attività commerciali del
comprensorio, che già sono messe in ginocchio dalla pandemia, per non parlare
delle difficoltà che saranno create ai ristoranti, agli alberghi, agli
affitta-camere già penalizzati dalle stagioni turistiche cancellate dal covid
19. Non resta che appellarsi al buon senso delle istituzioni che hanno
il potere di intervenire, mediare e sicuramente trovare una
soluzione. La Calabria – conclude Matragrano – non si può
permettere di perdere un solo posto di lavoro né di vedere una sola serranda
abbassata”