Volendo analizzare freddamente i dati e fare delle semplici richieste a chi di dovere, in particolar modo al soggetto attuatore per l’attività anti-covid regionale il dott. Belcastro, ci augureremmo che il nostro dire non venga derubricato a mera dialettica politica o peggio possa cadere nel vuoto, ne va della salute dei calabresi,  per questo pretendiamo delle risposte chiare. Ad oggi in Calabria sono state somministrate 42.968 dosi del vaccino anti-covid a fronte delle 68.280 in dotazione. Oltre a questo dato, l’Agenzia italiana del Farmaco, evidenzia che rispetto alle dosi disponibili utilizzate siamo penultimi a livello nazionale. Facendo un rapido conto ben 25.312  dosi, ad oggi, non sono state inoculate. Questi dati, non solo sono di per sé deprimenti ma, drammaticamente cozzano, con la situazione reale che si vive in diverse Rsa per come ha in queste ultime ore denunciato il segretario regionale della Cgil Angelo Sposato riferendosi, in particolare, ai già conclamati focolai presenti in alcune strutture di Corigliano Rossano e di Cassano allo Ionio.  Ma viepiù, presumibile gli operatori e il personale sanitario calabrese nel suo complesso è stato vaccinato ma, evidentemente, così non è stato fatto compiutamente per gli ospiti delle Rsa. E allora, dove è finito il surplus di dosi non somministrate e in dotazione alla nostra regione? Come Democratici e Riformisti chiediamo di dare, da parte di tutte le autorità competenti, risposte adeguate alla situazione per non marcare, ancora una volta, la differenza tra il  Paese legale e quello reale e non iniettare invece in tutti i calabresi quella orami letale sfiducia nelle Istituzione, una della massime cause del disimpegno e di una politica screditata.

Lamezia Terme lì, 01.02.2021

 Democratici e Riformisti