"L'opinione pubblica sta solo aspettando che il Commissario ad acta, avute tutte le 'carte' richieste dal Consiglio d'amministrazione del Sant'Anna, valuti e definisca, in tempi ragionevoli, l'accreditamento e restituisca ai cittadini un'offerta sanitaria di primissimo livello incredibilmente messa a rischio. Per le questioni collaterali che dovessero persistere ci sono i Tribunali, dove far valere le proprie ragioni e individuare eventuali responsabilità amministrative". Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro che aggiunge: "Sulla vicenda, dopo così tante polemiche, è ormai tutto chiaro: il tentativo di distruggere un'eccellenza sanitaria è stato smascherato e messo all'indice. Tutto ciò, è stato possibile grazie allo spirito civico del personale della clinica che ha saputo reagire coeso e determinato, consapevole di difendere sia il diritto al lavoro che il diritto alla sanità dei cittadini; alla solidarietà trasversale della società civile, ma anche alla condivisione delle ragioni del Sant'Anna del Presidente della Regione e dello stesso Commissario ad acta per la sanità".

 

 

Sottolinea Pitaro: "Adesso, c'è solo da attendere fiduciosi le ultime decisioni del dottor Longo, ma nel frattempo bisognerebbe smetterla con la 'conventio ad excludendum' del rinnovato Consiglio d'amministrazione del Sant'Anna-Hospital da riunioni e incontri. È un modo di procedere che avvalora il sospetto che si voglia ancora agire ispirati da pregiudizi e intenti discriminatori nei confronti di professionalità cristalline. Ogni volta che in questi mesi ho percepito l'immotivata esclusione del Cda della clinica dagli incontri l'ho trovata istituzionalmente scorretta, ma anche priva di utilità. Al punto da configurare un interrogativo tutt'altro che peregrino: chi ha paura e perché del confronto leale e diretto con tutte le parti interessante a chiarire ogni aspetto della vicenda?"