Maurizio Acerbo segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea ha diramato una nota stampa auspicando che i pPresidenti delle regioni chiudano le attività commerciali nei giorni festivi.

"A Pasqua e Pasquetta potremmo ritrovarci all'interno di un paradosso folle, insensato e pericoloso. L'Italia in zona rossa, con sindaci e prefetti che si affrettano a chiudere piazze e parchi pubblici mentre la normativa vigente consentirebbe alle attività commerciali: negozi, discount, supermercati e ipermercati del settore alimentare (anche all'interno dei centri commerciali), catene dell'elettronica, ferramenta, negozi di abbigliamento per bambini, articoli sportivi ecc di rimanere aperti in quanto "essenziali" e grazie anche alla liberalizzazione delle aperture nei giorni festivi. 

Non c'è alcuna ragione per cui le attività commerciali rimangano aperte a Pasqua e Pasquetta, persino durante una pandemia che  in Italia uccide ancora oggi 300 persone al giorno.  . 

"Chiediamo come avvenuto lo scorso anno, che i Presidenti delle Regioni con propria ordinanza decretino la chiusura di tutte le attività commerciali a Pasqua e Pasquetta su tutto il territorio regionale". "Insieme ai sanitari, le lavoratrici e i lavoratori del commercio in particolare del settore alimentare dopo un anno di emergenza non si sono mai fermati.

Il paese intero dovrebbe essere riconoscente a chi pur con contratti precari, con ridotte tutele, sottoposto a iper-sfruttamento non ha fatto mai mancare la propria abnegazione per mantenere aperti negozi e supermercati. Una categoria, quella delle commesse e dei commessi, a stretto contatto con il pubblico che vergognosamente tutti i piani vaccinali, regionali e nazionale, hanno dimenticato". 

Rifondazione Comunista si è sempre battuta contro il far west delle aperture e degli orari. La totale liberalizzazione è stata votata da centrodestra e centrosinistra durante il governo Monti. Anche durante questa emergenza abbiamo rilanciato più volte le preoccupazioni e le richieste dei lavoratori del commercio.  

Rifondazione chiede al Parlamento di cancellare la norma che consente alle catene commerciali, ipermercati e supermercati mano libera sulle aperture domenicali e festive".