Santo
Biondo, segretario generale Uil Calabria: La regione rischia di perdere il
treno della ripartenza e di rimanere isolata dalla questione nazionale e
meridionale.
"Gli
errori di queste ultime settimane rischiano di relegare la Calabria nei
bassifondi non solo delle classifiche sanitarie ma anche di quelle economiche
per la ripresa. La regione rischia di perdere il treno della ripartenza, di
rimanere isolata dalla questione nazionale e meridionale.
I dati sulla tenuta occupazionale e quelli
sulla crescita economica ci rendono l’immagine di un territorio in forte
ritardo, guidato da amministratori che non riuscendo ad interpretare la
complessità del momento, hanno smarrito la rotta e la Calabria per conseguenza
è in balia delle onde. Purtroppo si naviga a vista e questo non è utile a
risolvere le tante problematiche aperte sul territorio.
La
regione Calabria, drammaticamente, manca di tre pilastri fondamentali. Intanto,
in queste ore è emersa la deludente gestione della riprogrammazione del Por
2014/2020. Un piano deludente sulla quantità delle risorse spese e,
soprattutto, di difficile decifrazione in quanto, ad oggi, a causa della totale
assenza dei dati di verifica sull’impatto delle linee di intervento non c’è la
possibilità di analizzare la qualità della spesa comunitaria. Poi, siamo
costretti a sottolineare il fatto che la programmazione del Por 2021/2027 che,
è bene ricordarlo, non è stato condiviso con il partenariato economico e
sociale, è risultato essere generico e mancante di riferimenti precisi rispetto
alla strategia europea di investimenti per il rilancio economico e sociale
dell’eurozona. A questo, ancora - prosegue Biondo - si aggiunge la
ciliegina sulla torta di una proposta per il Recovery fund che non è altro se
non un elenco di incompiute, un piano che palesa l’assoluta inadeguatezza della
Regione Calabria nell’affrontare il delicato momento storico della regione.
Questa proposta è una stucchevole duplicazione di opere già finanziate con
altri interventi finanziari, opere che dovevano essere già concluse e
beneficiate dai calabresi".
"La
nostra idea è precisa: la Calabria ha bisogno di nuove opere e nuovi interventi
sul piano delle infrastrutture materiali e immateriali.
Siamo
fortemente preoccupati perché la Calabria manca di una visione strategica,
siamo fortemente preoccupati perché sta maturando un vulnus che può mettere,
seriamente, a rischio l’aggancio di questa regione al treno della ripartenza.
Purtroppo, siamo di fronte ad un governo regionale che non è per Costituzione
repubblicana autorizzato ad affrontare la straordinarietà del momento e, per
colmo di sventura, non è per costituzione di competenze adeguato a gestire
l’ordinaria amministrazione".
""Per questo il Governo e il Ministro per il Sud e della coesione territoriale - aggiunge Biondo - devono prestare la massima attenzione nei confronti delle sorti della Calabria. Una disattenzione sul piano delle linee di intervento sul piano per la ripartenza e la resilienza sarebbe il colpo di grazia per una regione da troppo tempo alle prese con un sistema sanitario inefficiente, incapace di liberarsi dal dominio oppressivo delle inefficienze in gran parte criminali che ne frenano lo sviluppo economico.
Questa attenzione particolare
non può essere negata ad un territorio che si appresta a giocare una partita
difficile avendo al timone della propria cosa pubblica, caso unico in Italia,
un governo inadeguato e non legittimato. Serve un Patto per la Calabria di
salvezza nazionale, perché il rischio maggiore è quello di consegnare
definitamente la regione nelle mani della ‘ndrangheta".