Nonostante l'insediamento del commissario ad acta alla sanità Longo sia avvenuto da tempo, la nuova (si fa per dire) gestione continua ad essere contrassegnata dalle inadempienze e dai disservizi. 
D'altronde è da anni che sostengo l'evanescenza dell'istituto giuridico del commissariamento, suffragata dalle negative performance economiche del comparto sanitario, dalla diffusa illegalità e da incarichi apicali assegnati dal Governo a chi poco o nulla conosce del settore e soprattutto le condizioni nelle quali versano i presidi ospedalieri e la medicina territoriale.
È tempo di scelte di campo, il tema non è quello dell'uomo solo al comando che giunga in Calabria a risolvere i problemi, bensì quello di un serio intervento strutturale dello Stato, nei conti e nella gestione organizzativa aziendale, affinché si possa affrontare con efficienza questa delicatissima fase.
Oggi in Italia si registrano oltre 25mila positivi al Covid-19, dei quali oltre 400 in Calabria: l'unica strada percorribile è quella di:

-un mini-lockdown che stavolta sia finalizzato ad una massiccia campagna vaccinale, per far si che il sacrificio da compiere non resterebbe vano
- trasferire sui conti correnti delle attività chiuse ristori adeguati.

Nel mentre le altre nazioni nel mondo capiscono che il nemico principale è il tempo e procedono con vaccinazioni durante tutto l'arco della giornata, in italia i ritardi sono insopportabili e in Calabria la campagna di vaccinazione manca di un reale cronoprogramma e oltre i roboanti annunci, tanta è l'incertezza e il disagio da parte di medici e cittadini. 
Regna grande disinformazione sui servizi da parte delle Aziende Sanitarie Provinciali; prenotazioni a macchia di leopardo nei centri vaccinali, tant'è che alcuni risultano vuoti (e senza personale infermieristico) e altri pieni, ed altri addirittura chiusi in orario di apertura, con moduli di consenso errati; prenotazioni di pazienti con patologie non corrispondenti a quelle indicate come prioritarie: insomma, siamo in balìa dell'approssimazione e dell'irresponsabilità. 
In questo contesto, per l'ennesima volta, gli unici a contraddistinguersi sono i sindaci, sempre in trincea con determinazione e pragmatismo organizzativo, e i medici di base, i quali hanno svolto un ruolo decisivo al servizio dei cittadini.
Intervenga il Governo, sia regionale che nazionale, su questa brutta vicenda che grava sulle spalle degli indifesi.
Orlandino Greco.                                                   Segretario Federale IDM