Per chi come me si batte da sempre per la valorizzazione del Sud, delle sue vocazioni territoriali e quindi per le nuove generazioni che possano progettare il domani in Calabria, quella del Carrefour Market, è una vicenda intollerabile. Nel silenzio assordante delle istituzioni, a tutti i livelli e da diversi mesi, circa 250 dipendenti dei punti vendita Carrefour Market, tra il cosentino, il catanzarese ed il lametino, sono rimasti senza lavoro, senza retribuzione, senza cassa integrazione e ammortizzatore sociale, nonostante risultino tuttora assunti. Pazzesco!
I lavoratori in questione, dipendenti attualmente del gruppo Perri di Lamezia, fino a gennaio scorso svolgevano le loro mansioni per la società barese "Progettoesse", subentrata in seguito ad una cessione di ramo d'azienda. Tuttavia, quest'ultima, ha improvvisamente rescisso la cessione di ramo d'azienda. I lavoratori, tornati alle dipendenze del gruppo Perri, una volta aver provveduto a svuotare i punti vendita, sono rimasti a casa senza alcuna motivazione, senza alcuna comunicazione sul loro futuro e senza alcuna forma di sussidio, nonostante regolarmente contrattualizzati. Nella nostra terra vi è uno spasmodico bisogno di lavoro. Ma di lavoro buono, viste le ormai note deficitarie condizioni strutturali di partenza e soprattutto alla luce delle ultime crisi, economica e pandemica, che hanno investito anche il nostro Paese. Lavoro e diritti non possono che essere le priorità da affrontare di petto, senza le quali non vi può essere futuro per il Sud ma anche per l'intero sistema Italia. A nessuno è consentito di calpestare la dignità dei nostri lavoratori. Dunque mi rivolgo al governo nazionale, regionale, a tutte le istituzioni e alla stampa, affinché il mio sostegno e quello di Italia del Meridione funga da sprono per aiutare queste famiglie in difficoltà e ristabilire la certezza dei diritti per i lavoratori.