Ogni qualvolta aumentano
i numeri dei contagi da Covid -19 in Calabria aumenta la problematica relativa
alle autoambulanze del 118. Problema accentuato dal fatto che spesso le già
scarse unità presenti sono costrette a lunghe permanenze davanti agli ospedali,
che alcune volte si protraggono anche oltre le 24 ore.
Le unità di Servizio
Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica (S.S.U.E.M.) del 118 in Calabria sono
poche e i mezzi passano spesso i 500 mila Km di utilizzo.
Un problema non
secondario se si considera che la tempestività di intervento del 118 è estremamente
legato alla probabilità di sopravvivere tanto nelle patologie cardiache quanto
nelle problematiche politraumatiche legate agli incedenti stradali o agli
infortuni lavorativi causati dalla scarsa sicurezza sul lavoro.
Basti pensare che gli
infarti del miocardio hanno esito positivo in più del 90% dei casi se trattati
nelle prime 2 ore dall'insorgenza dei sintomi.
Ma la cronica mancanza di
ambulanze mette seriamente a rischio la vita di tutti i calabresi. Ciò va
imputato principalmente a 2 fattori il primo è l'assenza di personale medico
infermieristico per via del relativo piano di rientro; il secondo è lo storno
di fondo verso le ambulanze private che non essendo medicalizzate (spesso non
hanno medici e infermieri ma solo soccorritori a bordo) non possono intervenire
nella stragrande maggioranza delle chiamate.
Come USB chiediamo che il
commissario regionale ad acta Prefetto Guido LONGO e i sub commissari di ASP e
AO prendano immediatamente provvedimento aumentando il personale e rinnovando
il parco mezzi a disposizione.
I fondi già ci sono e
altri ne arriveranno con il Recovery Plan, ed è giusto che la regione Calabria
li usi tutti e subito per migliorare il SSR e con esso il sistema di primo
intervento, senza che si verifichi il solito sperpero di risorse del periodo
preelettorale. Catanzaro, 21 marzo 2021
p/USB Federazione
Catanzaro Cesare e Vittorio