"La scienza non è democratica", celebre frase di Piero Angela, è una provocazione quanto mai attuale.
Oggi più che mai la scienza non può essere democratica perché la disinformazione, certi slogan politici e l'utilizzo strumentale dei social hanno contribuito al diffondersi di forme di complottismo, spesso declinate all'oscurantismo. Come se soltanto ciò che è suffragato da un voto telematico su una piattaforma fosse legittimo.
È evidente che siamo di fronte ad una stortura della rappresentazione dei processi democratici, rispetto ai quali è ovvio che la partecipazione è fondamentale oltre che costituzionalmente garantita. Ma la partecipazione, se non qualificata e quindi certificata da metodo applicato, non può sostituirsi allo studio e alla ricerca.
Grazie a Galileo Galilei, rivoluzionario perché fautore della sperimentazione nella verificabilità oggettiva dei fenomeni, la scienza ha smesso di essere un'opinione. 
Terrapiattisti, avvistatori di scie chimiche, nemici delle case farmaceutiche: basta con le castronerie e le fake news. 
La campagna vaccinale in itinere è libera, universale e gratuita. Dunque ognuno sarà libero di scegliere, secondo coscienza e nel rispetto dei diritti. 
L'Agenzia Italiana del Farmaco e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le massime autorità del settore, in Italia e nel mondo, hanno immesso sul mercato diversi vaccini, dall'efficacia certificata.
Ognuno di noi, nel quotidiano, si rivolge al bravo medico di fiducia per la cura degli acciacchi. Dunque io continuo a fidarmi della scienza, della medicina e dei suoi bravi professionisti grazie ai quali, in tempi record, siamo riusciti a conoscere i meccanismi di trasmissione, di prevenzione e delle varianti del virus.
Mi fido meno della politica degli annunci e che piange su se stessa, propinando la cronistoria dei fatti ma che manca di quel senso pratico, oggi indispensabile per la gestione delle emergenze. Non avevamo bisogno del 'grido' del Commissario Longo e di qualche politico che scambia la rappresentanza con il giornalismo, per scoprire che in Calabria gli ospedali sono pochi e saturi, che la somministrazione dei vaccini procede a velocità di lumaca e che il Piano anti-Covid rimane un insieme aleatorio di buone intenzioni. Sono questi i fatti sui quali mi piacerebbe vedere lo sdegno dell'opinione pubblica e l'operatività della politica.
Il vaccino e il distanziamento sociale sono gli unici strumenti a nostra disposizione, rispettiamoli.

Pasquale Villella
Commissario IdM Castrolibero