Per spiegare la sua “vicinanza” ai negazionisti ha così risposto alle domande di Repubblica:
“Io negazionista? Ma se per l'Ufficio sono state acquistate migliaia di mascherine e siamo tutti vaccinati.
Plexiglass in tutti gli uffici, dispenser di disinfettanti
ogni cinque metri, sanificazioni regolari, accesso al pubblico limitato e tre
nuove pec per il deposito degli atti. Questo non mi sembra certo l'ufficio di
qualcuno che non crede nella pericolosità del Covid"
Per quanto riguarda la prefazione del libro "mi sono
limitato a cogliere l'occasione che mi è stata offerta per lanciare, per
l'ennesima volta, l'allarme sulla pandemia come nuova occasione di crescita e
guadagno per le mafie. Un tema che da troppo tempo viene ignorato."
In effetti la prefazione è perfettamente in linea con il
contenuto del libro "Ossigeno illegale", scritto dal procuratore a quattro mani con il professore Antonio
Nicaso, nel quale si affronta il tema della pandemia vista come ennesima
emergenza sfruttata dalla criminalità organizzata per accrescere potere e
consensi.
"Ho più volte sottolineato - scrive Gratteri nella
prefazione - l'urgenza del fare. Ne sono ancora più convinto, alla luce dei
tanti contrattempi che rischiano di favorire le mafie, come è sempre successo
con le pandemie e le calamità del passato che hanno finito per creare una sorta
di economia e di politica della catastrofe. La ricostruzione è sempre stata
molto più appetibile della prevenzione: garantisce infatti molti più margini di
lucro. Il rischio dell'impasse e dei ritardi è quello di dover arrancare nel
singhiozzo delle indagini, cercando di contrastare un'attività criminale alla
quale non si deve fornire l'occasione di manifestarsi".