Il segretario regionale Fortunato Lo Papa ha diffuso una nota per chiedere i vaccni per il terziario e il commercio.
Accanto all’emergenza sanitaria ormai
da un anno c’è un’emergenza economica. Ragionare a 360 gradi su entrambe può
essere una forte scossa per riassestare il Paese e rimetterlo sulla giusta
strada della ripresa.
Vaccinare prima possibile i lavoratori
del commercio, del terziario e del turismo per facilitare la ripresa
sanitaria ed economica del Paese ed evitare quelle chiusure che hanno messo in
ginocchio centinaia di imprenditori e lavoratori. La Fisascat Cisl
Calabria, alla luce dell’avanzamento del virus e dei provvedimenti restrittivi
che stanno riguardando il Paese, chiede con forza che nell’ambito del piano
strategico vaccinale definito dal ministero della Salute, al termine
dell’inoculazione alle categorie prioritarie come gli anziani e i più fragili,
si passi ai lavoratori sopra citati.
Si tratta di coloro che più pagano
durante le chiusure, ma allo stesso tempo di quelli che sono più esposti al
contatto con il pubblico basti pensare ai supermercati, tra i pochi esercizi
rimasti aperti durante il primo lockdown offrendo un vero e proprio servizio
pubblico. In trincea c’erano e ci sono commessi, cassieri e lavoratori in
contatto quotidiano con decine e decine di persone.
Allo stesso tempo ci sono attività
come quelle di ristorazione che nel continuo “apri e chiudi” dettato dai dati
epidemiologici, non stanno riuscendo a riprendersi dalla perdite economiche.
Vaccinare gli operatori del settore potrebbe segnare un nuovo inizio, tutelando
chi si espone e dando un’infusione di fiducia ai potenziali clienti».
Ci saremmo aspettati che questa
pandemia riuscisse se non ad azzerare quanto meno ad attutire alcune differenze storiche,
come quelle tra pubblico e privato. Invece, ancora una volta dobbiamo
constatare che ci sono categorie che nel pubblico sono state immediatamente
inserite nel piano vaccinale, mentre altrove sono ai margini», dice ancora Lo
Papa.
Accanto all’emergenza sanitaria ormai
da un anno c’è un’emergenza economica. Ragionare a 360 gradi su
entrambe può essere una forte scossa per riassestare il Paese e rimetterlo
sulla giusta strada della ripresa. Ecco perché occorre un protocollo
nazionale per la vaccinazione sui luoghi di lavoro e l’organizzazione di
un tavolo istituzionale per discutere delle soluzioni più adeguate a tutelare i
lavoratori.”