Il paesaggio, prima che natura, è storia e cultura. La parola chiave nel recupero e nella valorizzazione del paesaggio, inteso come patrimonio culturale e quindi come memoria storica, è percezione. E la percezione muta nel tempo, nello spazio ed è intimamente legata allo stato d'animo tanto da farmi asserire che il più bel paesaggio del mondo è quello della mia infanzia.

Considerare il paesaggio sotto quest'aspetto è una peculiarità dell'ordinamento italiano, che si distingue (in positivo) dagli altri Paesi e dalla stessa Unione Europea, molto attenti alla tutela dell'ambiente nelle sue componenti naturali ma molto distratti rispetto alla tutela degli eventi e dei saperi che i luoghi, anche antropizzati, sanno raccontare. 
Il racconto dei luoghi parla di voci e di esistenze,  ne racchiude i molteplici aspetti ed è capace di rappresentare tutto ciò che l'ha creato ed è stato in qualche modo tramandato. Il paesaggio è insieme ambiente, luogo e  comunità, è storia custodita in porzioni di territori a cui si aggiungono percezioni, emozioni e sensazioni che si  trasmettono da generazione a generazione. 

Territorio, paesaggio e ambiente è ciò che plasma la memoria storica collettiva e quindi la nostra identità culturale. 
L'Italia è nazione di storia millenaria, il Sud è avamposto di eterna cultura, la Calabria è terra di grandi memorie che sovrastano i nostri territori. Il patrimonio rurale, i fari marittimi, le torri, i diversi Castelli che s'immergono in panorami mozzafiato e ancora le diverse chiese rupestri sono un patrimonio tutto ancora da scoprire e che danno contezza di un passato che rimane impresso nel 'paesaggio' e ne descrive il passato, vive nel presente e disegna il futuro.
È così che mi piace celebrare la giornata nazionale del paesaggio… bellezza, estasi, magnificenza racchiusa nei silenzi dell'anima che osserva e si pone in ascolto del tempo, della natura, della storia.
Buona domenica 
Orlandino Greco IDM