Questi ricorsi al Tar di
Genitori contro la chiusura delle scuole disposte dal Presidente Spirlì o dal
Sindaco Abramo mi hanno fatto venire un serio dubbio sull’esistenza di questo
nuovo tipo di bambini e ragazzi che a tutti i costi vogliono andare a scuola.
Sarà che ai tempi del
Liceo, frequentato presso il Siciliani negli anni 60, per noi studenti volenterosi
una giornata di vacanza, “per la mancanza dei termosifoni… per l’allagamento
della scuola o per uno scioperò dei docenti”, era la manna che pioveva dal
cielo.
Noi, che fra l’altro poi
ci siamo laureati ed abbiamo intrapreso professioni, eravamo un tipo di ragazzi
che, a parte lo studio, una visita ai giardini della bellissima e mitica Villa
Trieste non la disdegnavamo e certamente, in una
situazione come quella di oggi, avremmo detto ai nostri genitori :”ma quale
ricorso al Tar … fatevi i c… vostri che noi ci scialamo”.
La verità, secondo me, è
che si vuole fare politica utilizzando i bambini e non si pensa ai pericoli del
contagio del Coronavirus: l’importante è la visibilità e la polemica contro
Spirlì e Sergio Abramo. Tutto il resto sono balle, compresa l’esistenza di
questo nuovo tipo di bambini e ragazzi che forse esistono solo su Matrix.
E il TAR che ha tempi
biblici anche per le richieste urgenti in questo caso è fulmineo.