Petronà – Cani randagi a spasso per il paese è quanto hanno segnalato numerosi cittadini che hanno avuto la sventura di incontrare il branco dei cani che ormai ha letteralmente invaso Petronà. 

Nulla nei confronti dei cani – precisiamo- chiediamo semplicemente alle autorità competenti, nell’ottica di quel rinnovo spirituale che ci caratterizza e che speriamo ci accomuni sempre, di dare la possibilità ai cittadini, anche i più timorosi, di potere circolare tranquillamente per le strade della nostra cittadina anche e specialmente nei giorni estivi caldi dove l’afflusso di gente è maggiore e dove il pericolo di essere aggrediti diventa non solo una possibilità ma una più che probabile reale situazione.  

Comprendiamo le difficoltà di monitorare un fenomeno così diffuso, ma siamo certi che è altrettanto sbagliato non provarci. 

Noi crediamo che si possa fare anche questo sforzo, nell’esclusivo interesse di una comunità, di un diritto inviolabile e dell’amore che proviamo per questi animali abbandonati i cosiddetti “branchi di cani randagi” prosegue la nota – non sono in realtà composti solo da randagi, poiché purtroppo è consuetudine delle nostre zone lasciare cani di proprietà liberi e incustoditi, cani per giunta interi e senza microchip, che formano branchi di cani, insieme ai randagi, soprattutto nei periodi di calore delle femmine… 

Su cosa quindi bisogna concentrarsi per iniziare a risolvere la situazione?

 I comuni devono avviare delle campagne di sterilizzazione e re immissione sul territorio in sinergia con l’Azienda Sanitaria, come avviata dal comune di Petronà anche se a rilento per impedimenti continui dell’ASP, l’azienda sanitaria deve provvedere a fare una campagna di microchippatura e sterilizzazione dei cani delle campagne censendoli, ad esempio, quando fanno i sopralluoghi per il bestiame, i veterinari privati DEVONO come previsto per legge (L.281/91) provvedere alla chippatura dei cani padronali, poiché purtroppo non tutti obbligano i proprietari a farlo, i cittadini dal loro canto devono evitare di lasciar scorrazzare indisturbati i loro cani”. 

Giuseppe Scalzi