CATANZARO
– 26 MARZO 2021. “Se l’inefficienza fosse un numero, di questi tempi,
sarebbe il 53. A tanto ammontano gli studenti risultati positivi, su 860
tamponi effettuati ,nelle scuole della città di Catanzaro che hanno spinto
l’Asp a suggerire al sindaco Sergio Abramo di richiudere tutto, nonostante il
pronunciamento del Tar. Quello che inquieta, e che certifica ancora una volta
il fallimento del sistema sanitario calabrese sulla pelle dei più giovani, in
questo caso – mentre nel caso dei ritardi nella somministrazione dei vaccini,
ricade sui più anziani – sono le motivazioni che stanno alla base delle indicazioni
del direttore facente funzioni dell’U.O di Igiene e Sanità pubblica
dell’Asp”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Libero
Notarangelo.
“Nella
lettera in questione si parla delle enormi difficoltà di avviare continue e
tempestive attività di tracciamento del positivo e di tutti i suoi contatti
stretti, adozione e prescrizione delle relative proposte di quarantena,
programmazione dei successivi tamponi di controllo, comunicazioni con i medici
di famiglia per la giustifica del lavoro – scrive ancora Notarangelo -. Si
parla ancora dell’esiguo numero di personale di cui dispone l’ufficio e
addirittura della ‘situazione notevolmente stressante che intere famiglie
affrontano quotidianamente nell’accompagnare i propri figli ad effettuare i
tamponi nelle strutture preposte’. Per non parlare del fatto che il laboratorio
di microbiologia dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio non ce la fa,
soprattutto ad individuare le nuove forme del virus, che colpiscono i più
giovani, e nelle more ha instaurato rapporti di collaborazione con il
laboratorio zoo profilattico di Napoli-Portici. Insomma, un anno di pandemia, e
centomila morti, non ci hanno insegnato nemmeno il minimo sindacale:
monitorare, tamponare e intervenire, celermente invece di giocare a tennis con
le responsabilità. Gli interrogativi non mancano: manca personale, e le risorse
nazionale stanziate per assumerne proprio per fare fronte all’emergenza? Non
era il caso di accelerare la vaccinazione del personale docente e non docente,
proprio per tutelare studenti e studentesse che continuano ad essere trattati
come palline da ping pong, palleggiati tra un provvedimento e un altro, mentre
i genitori sono costretti a trattarli come un pacco postale? La chiusura delle
scuole – conclude Notarangelo – non fa che posticipare il problema a dopo
Pasqua, quando si spera – oltre ad aver avviato le vaccinazioni per il
personale – l’Asp vorrà attivarsi per monitorare la popolazione scolastica,
obbligando tutti a fare il tampone per poi procedere ad uno screening
settimanale. Va da sé, che è imprescindibile, fondamentale, prioritario
superare le criticità e le disfunzioni sulla piattaforma di prenotazione, per
tutelare prima di tutto gli ultra 80enni e i soggetti ‘fragili’ che devono
vaccinarsi in centri loro dedicati, e vicino casa. Ma in questa regione il buon
senso resta un optional”.