Nei quattro mesi dalla
sospensione del Sindaco e del Consiglio Comunale molte delle attività
amministrative che erano in fase avanzata hanno subito un evidente
rallentamento o, in alcuni casi, si sono del tutto arenate.
Per quanto ci riguarda
avevamo da tempo evidenziato e conseguentemente sollecitato gli uffici a
predisporre i cosiddetti Puc, i progetti utili alla collettività, creando le
condizioni affinché i percettori del reddito di cittadinanza potessero (come
prevede la legge) prestare alcune ore del loro tempo a lavorare presso il
Comune.
Anche la settima
commissione – Politiche occupazionali e politiche giovanili- si adoperata in
tal senso, il procedimento era in dirittura d’arrivo e da lì a poco per i circa
2100 percettori di reddito avrebbero contribuito alle attività comunali nelle
forme previste dalla legge.
Una forza lavoro che alla
città di Lamezia Terme serviva e serve eccome.
In particolare in questo
periodo, con il personale amministrativo e quello operativo carenti nel numero,
questa forza lavoro sarebbe stata preziosa per la città, avrebbe dato dignità
ai percettori del reddito che, peraltro, chiedono di contribuire e di non
essere un peso per la collettività.
Ne va dell’operatività
dello strumento (concepito in maniera più ampia rispetto al semplice sussidio),
della possibilità per Lamezia Terme di disporre di nuovo personale (sebbene con
limitazioni orarie e di funzioni), di restituire un’immagine positiva per una
misura voluta dal Governo e che a queste latitudini appare spesso, come
documentato stamane con la denuncia di 86 persone, preda di soggetti che non ne
avrebbero titolo sottraendo risorse destinate a chi si trova in una condizione
di bisogno.
Rosy Rubino e il
coordinatore cittadino del Nuovo Cdu Giancarlo Muraca