Anche Soveria Simeri ha voluto ricordare, nella giornata del 21 marzo ad esse dedicate, le vittime innocenti di mafia e di ogni consorteria criminale. Nell'incontro, naturalmente online visto il duro periodo di restrizioni che comunque non ha fermato le attività dell'associazione Prima o Poi, è stato possibile, per i giovanissimi membri, ascoltare le testimonianze di ospiti d'eccezione, tutti con storie diverse ma accomunati da un comune agire: quel "Break the silence", il rompere il silenzio, unica arma per porre fine al cancro della nostra terra e che tanto male sta facendo, comunque, in ogni parte del Paese. Sono intervenuti: Luigi Bonaventura, collaboratore di giustizia, con il figlio Nemo, entrambi impegnati a demolire i maledetti luoghi comuni che accostano il significato di mafia e 'ndrangheta a concetti quale rispetto e forza, che non rappresentano la normalità in una terra che ha bisogno di giovani studenti e deve impegnare a liberare le energie di ragazzi-soldato intrappolati dalle cosche; Luca Arena, testimone di giustizia, giovane imprenditore capace di denunciare e spezzare le catene, e che non ha mancato di chiedere allo Stato di impegnarsi con più forza per sconfiggere le mafie e sostenere chi quotidianamente le lotta; Gianluca Manca, fratello di Attilio, un giovane urologo siciliano che ha perso la vita in modo alquanto sospetto: la sua storia, terminata con una morte ritenuta anche dalle procure suicidio, e su ciò molti dubbi si lasciano trasparire viste coincidenze ed incoerenze con questa tesi, si intreccia con quella di un Bernando Provenzano latitante bisognoso di cure.