"Nel disastro sanitario calabrese c'è chi, lungi dal disinnescare una potenziale bomba sociale, getta benzina sul fuoco del disagio. Ăˆ il caso della triade commissariale che governa l'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, che da tempo si segnala per un intollerabile - e piĂ¹ volte denunciato - distacco dalle istanze dei cittadini e per la sua conclamata incapacitĂ  di risolvere le gravi emergenze dei territori di competenza.

Come se non bastasse l'aver presentato di recente uno dei peggiori atti aziendali della storia sanitaria provinciale, che non tiene, tra gli altri aspetti, nella debita considerazione l'esigenza urgente di provvedere all'assunzione di personale medico e paramedico; come se non bastasse la continua opera tesa alla marginalizzazione dell'ospedale di Lamezia Terme, unitamente alla vicenda tragicomica della Pec bloccata, arriva l'ennesimo atto di ostilitĂ  nei confronti di una delle eccellenze sanitarie del Mezzogiorno, il Sant'Anna Hospital di Catanzaro. Invero, la scelta di non firmare il contratto del 2020 di fatto spalanca le porte del fallimento per l'importante

Tale atto rischia altresì di dar luogo ad un precedente pericoloso perchĂ© confonde l'azione penale, che deve poter seguire il suo corso, con l'operativitĂ  della stessa clinica che non puĂ² essere fermata a meno di non voler favorire consapevolmente l'ennesimo dannoso caso di migrazione sanitaria verso altre regioni.  

Un'amministrazione saggia avrebbe distinto i due piani, quello giudiziario e quello legato alla erogazione di servizi e prestazioni assolutamente necessarie, senza pregiudicare la qualità professionale e umane di quanti lavorano con dedizione al Sant'Anna Hospital. Invece, no, si continua a danneggiare il tessuto sanitario. Tutto questo è inaccettabile, specialmente in un momento così drammatico per la Calabria.

ChiederĂ² ancora una volta in parlamento la rimozione immediata dei commissari della ASP della provincia di Catanzaro, ma anche un intervento sull'azione del commissario regionale ad acta che si sta rivelando non all'altezza delle speranze che in lui erano state riposte.  Ormai è chiaro che quelli spediti in Calabria siano commissari liquidatori del diritto alla sanitĂ .  Cosa che non possiamo piĂ¹ permetterci.