In merito alle manifestazioni spontanee di partite iva verificatisi in questi giorni e in tutto il Paese, in alcune delle quali si sono purtroppo registrati tafferugli, esprimo la mia profonda preoccupazione per una situazione divenuta insostenibile e per un conflitto sociale che rischia di divenire sempre più aspro e teso.
Sono contrario ad ogni forma di violenza ed è in virtù di ciò che la politica deve saper cogliere quel grido d'allarme e di insofferenza proveniente da quelle piazze.
Tanti lavoratori esercenti sono costretti, ormai da oltre un anno, ad investire nella messa in sicurezza delle proprie attività, rispettando le norme igienico-sanitarie, salvo poi dover richiudere le saracinesche a fronte di provvedimenti pasticciati e incoerenti con altre attività lavorative. 
Per chiedere sacrifici ad un popolo occorre grande credibilità, prima ancora dell'autorevolezza. Negare il diritto al lavoro in un contesto nel quale vi sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, nel quale le forme di assistenza e ristori sono insufficienti e giungono ai beneficiari con grande ritardo (cassa integrazione in primis), nel quale la campagna vaccinale procede con inspiegabile lentezza, non rende il terreno del confronto fertile ad una discussione matura e razionale.
Le forze politiche tutte ed il Governo in primis devono farsi carico di questo stato di cose. Se il diritto al lavoro viene meno, come si può pretendere che il pagamento delle tasse resti un dovere? Il rispetto dei diritti è il primo fondamento della convivenza civile.
L'orizzonte temporale dell'uscita dalla crisi pandemica è, ahinoi, ancora distante. Ed è per questo che occorre un intervento straordinario per soccorrere i lavoratori in difficoltà i quali, va ricordato, non chiedono sussidi, nonostante tutto.
#idm Orlandino Greco