Ci fa
piacere che Giulio De Metrio abbia dimostrato attenzione verso l’aeroporto in
queste due occasioni, ma ci avrebbe fatto altrettanto piacere se avesse
riservato quanto meno attenzione a quei lavoratori dello scalo che dopo oltre
venti anni di onesto lavoro al suo interno sono stati messi alla porta.
Dallo
scorso dicembre dodici lavoratori impiegati nel bar ristorante
dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme si sono visti disdire il
contratto di somministrazione da parte di Gerico all’agenzia interinale E work.
Padri
e madri di famiglia spesso monoreddito, molti dei quali ormai con un’età nella
quale è difficile il reinserimento nel mondo del lavoro, sono rimasti a casa. E
la Sacal, voglio ricordarlo, ha delle responsabilità perché nel bando con il
quale ha affidato la gestione del bar non ha inserito la minima clausola
sociale.
Diverse
sono state le tempeste superate da questi lavoratori in anni e anni di cambi di
appalto, mai era successo qualcosa di simile. Più volte ho fatto appello al
presidente Sacal De Metrio e al facente funzioni della Regione Spirlì, ho
chiesto un incontro e proposto soluzioni. È seguito solo il silenzio.
Senza
dimenticare che all’inizio della vicenda cinque lavoratori, i più anziani, non
sono stati assunti dalla Ework e non hanno mai prestato servizio da
quando è subentrata la Gerico. Così in Calabria viene trattato chi ha lavorato
una vita dietro un bancone, così si vuole gestire e governare. La Fisascat Cisl
non ci sta e chiede rispetto e dignità per i lavoratori.”
Lo
Papa (CISL): assordante il silenzio del presidente Sacal sui lavoratori del bar
dell’aeroporto lasciati a casa
“Nessuna
risposta a distanza di mesi, un silenzio che definire assordante è poco. Il
presidente della Sacal è stata una figura sconosciuta ai più per gran parte del
suo mandato per poi apparire e concedersi anche ai giornalisti in occasione
dell’inaugurazione dei voli di una nuova compagnia e per l’arrivo della Madonna
di Loreto.
Ci fa
piacere che Giulio De Metrio abbia dimostrato attenzione verso l’aeroporto in
queste due occasioni, ma ci avrebbe fatto altrettanto piacere se avesse
riservato quanto meno attenzione a quei lavoratori dello scalo che dopo oltre
venti anni di onesto lavoro al suo interno sono stati messi alla porta.
Dallo
scorso dicembre dodici lavoratori impiegati nel bar ristorante
dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme si sono visti disdire il
contratto di somministrazione da parte di Gerico all’agenzia interinale E work.
Padri
e madri di famiglia spesso monoreddito, molti dei quali ormai con un’età nella
quale è difficile il reinserimento nel mondo del lavoro, sono rimasti a casa. E
la Sacal, voglio ricordarlo, ha delle responsabilità perché nel bando con il
quale ha affidato la gestione del bar non ha inserito la minima clausola
sociale.
Diverse
sono state le tempeste superate da questi lavoratori in anni e anni di cambi di
appalto, mai era successo qualcosa di simile. Più volte ho fatto appello al
presidente Sacal De Metrio e al facente funzioni della Regione Spirlì, ho
chiesto un incontro e proposto soluzioni. È seguito solo il silenzio.
Senza
dimenticare che all’inizio della vicenda cinque lavoratori, i più anziani, non
sono stati assunti dalla Ework e non hanno mai prestato servizio da
quando è subentrata la Gerico. Così in Calabria viene trattato chi ha lavorato
una vita dietro un bancone, così si vuole gestire e governare. La Fisascat Cisl
non ci sta e chiede rispetto e dignità per i lavoratori.”