Nel mentre tornavo da Roma, dopo una serie di incontri politici, riflettevo nel silenzio del viaggio sui buoni propositi dei neofiti della politica (condensati nella sbandierata "rivoluzione copernicana") e sulla abilita' politica di taluni veterani (meglio chiamati ascari) che seguendo  l'insegnamento di Tomasi di Lampedusa preannunciano un rinnovato cambiamento che sottende la manutenzione di uno status quo ("tutto cambia perché nulla cambi"). 

Per stile e per educazione sono poco incline  a concentrarmi sugli ascari ma di rimando mi preoccupano taluni fenomeni giovanilisti che parlano senza conoscere .

La "rivoluzione copernicana " è ormai una metafora che indica qualsiasi cambiamento "radicale" in ogni azione dell'attività umana. In sintesi, un cambiamento talmente profondo da poter dire: le cose non saranno più come prima. In realtà la rivoluzione,  ad opera di Copernico, è avvenuta in campo astronomico ed ha sostituito il sistema aristotelico-tolemaico con quello che chiamiamo sistema copernicano.

Il sistema tolemaico poneva la terra immobile al centro dell'universo con il sole e i pianeti che girano intorno ad essa con moto circolare e al di sopra dei quali c'è il cielo delle stelle fisse e L'Empireo. 

Spinto dalla difficoltà del sistema tolemaico nel misurare il movimento degli astri, Copernico formulò l'ipotesi, poi dimostrata scientificamente, che fosse il sole al centro e la terra a girare intorno ad esso, così sovvertendo la teoria geocentrica. Da qui la cosiddetta "rivoluzione copernicana".

Anche Keplero contribuì a scardinare il vecchio sistema, dimostrando che il movimento degli astri non è circolare (come riteneva il pensiero greco) ma ellittico. Poi ci fu Galileo Galilei che attraverso la sperimentazione dimostrò l'esattezza dell'ipotesi copernicana. Infine tutto questo travaglio intellettuale trovò la sua composizione nella teoria della gravitazione universale di Newton. 

 

La "rivoluzione copernicana" creo' smarrimento negli intellettuali ma diventò il paradigma di un cambiamento radicale che contaminò tutto il mondo culturale, a cominciare dalla filosofia "critica" di Kant, denominata "rivoluzione copernicana" del pensiero. Nel mondo politico l'emblema della "rivoluzione copernicana" fu la rivoluzione francese che sovverti' l'Ancien Regime e le sue disuguaglianze, cancellando l'assolutismo monarchico e aprendo la strada ad un nuovo sistema politico. 

Oggi la  nostra "rivoluzione copernicana" deve consistere nel riportare l'uomo al centro dell'attività politica, presupponendo il ritorno al pensiero greco, e mi riferisco in particolare a Platone ed Aristotele, alla centralità della res publica. Perché fare politica significa lavorare per l'interesse e il bene della polis, cioè di tutti. Tutto il resto è tradimento, è inganno, e la politica è destinata ad arenarsi la' dove l'interesse particolare prevale sull'interesse generale. 

In politica, la rivoluzione copernicana passa attraverso la rivoluzione umana perché la politica è fatta dagli uomini. 

Se gli uomini cambiano in meglio, anche la politica ne uscirà risanata, rinnovata, rinvigorita. Nell'immediato dopoguerra abbiamo avuto uomini coraggiosi e lungimiranti che hanno lavorato alacremente per il bene del paese. 

Oggi viviamo metaforicamente un altro dopoguerra, più subdolo e pericoloso del precedente poiché meno riconoscibile, ma abbiamo bisogno di quello stesso coraggio e di quella stessa lungimiranza per recuperare i pezzi di una politica che va sfaldandosi e lavorare alla ricostruzione del paese.

Orlandino Greco IDM